Lin Jarvis analizza la stagione Yamaha 2020 e il passaggio di Valentino Rossi al team Petronas: “Sarà una transizione dolce”.
Yamaha archivia una stagione iniziata subito con la quarta e poi affievolitasi, se non fosse per l’ascesa di Franco Morbidelli. Ma il team factory ancora una volta si lecca le ferite e Valentino Rossi rimedia la sua peggior stagione in carriera, complice anche i due turni di stop per positività al Covid-19.
Sette vittorie in totale fra team ufficiale e privato, ma il titolo scivola nelle mani di Joan Mir e della Suzuki. “L’eccezione è Franco, per il resto abbiamo pagato il prezzo degli errori tecnici nel processo di pianificazione iniziato a metà 2019, ai quali sono seguiti i problemi alle valvole, un fardello che ha reso difficile lavorare nel resto dell’anno”, spiega Lin Jarvis a ‘La Gazzetta dello Sport’. Ma come spiegare che una sola delle sette vittorie è stata realizzata dal team factory?
Lo scambio Quartararo-Rossi
Sei vittorie sono del team Petronas SRT. Cosa non ha funzionato nella squadra ufficiale? “A Rossi abbiamo creato due problemi tecnici (i motori di Jerez 1 e Valencia 1; n.d.r.) e dobbiamo chiedergli scusa, lui poi ha fatto errori non forzati prima che il Covid lo fermasse. Quanto a Vinales, ha iniziato fortissimo, una gara l’ha vinta, ma non siamo stati capaci di dargli una moto sempre consistente, come lui non è stato capace di sfruttare il pacchetto”. A rendere tutto in salita il problema delle valvole che Lin Jarvis indica come una sbagliata interpretazione del regolamento.
Per il futuro la casa di Iwata ha imparato che dovrà effettuare controlli più rigidi e ricomincia dal dopo Valentino Rossi, che nel 2021 sarà pilota satellite e non avrà più l’urgenza di dover provare aggiornamenti durante i week-end di gara. “Sono convinto che la transizione sarà dolce. L’addio a Valentino è stato per certi verso un saluto normale. La cosa strana per lui e noi sarà quando ci troveremo ai test invernali e lui sarà nel box a fianco. Il team Petronas in ogni caso è una grande squadra e Yamaha continuerà a fornirgli la stessa moto degli ufficiali. A livello sportivo non avrà effetti, ma ci saranno cambiamenti nelle dinamiche del gruppo Yamaha, visto che ora Fabio e Maverick sono i piloti ufficiali”.