La Haas che vedremo in pista l’anno prossimo sarà figlia di Maranello quanto la Ferrari. A svelarlo il boss della Rossa Binotto.
Lo aveva già fatto intendere in tempi recenti il team principal dell’Alfa Romeo sostenendo che il rapporto tra il Biscione e la Ferrari è oggi meno forte rispetto a quello tra il Cavallino e la Haas. E a quanto pare aveva ragione. Sebbene il boss Mattia Binotto abbia cercato di minimizzare il livello della collaborazione tra le due parti, ha comunque ammesso che la vettura statunitense verrà sviluppata e progettata a Maranello.
“Lavoreranno in un edificio completamente differente e non avranno accesso ai nostri padiglioni. Quindi saremo due entità separate”, ha dichiarato racingnews365.nl l’ingegnere nato in Svizzera. Anche se forse le monoposto non saranno pressoché identiche in stile Mercedes 2019 e Racing Point 2020, di certo l’anno venturo, complice l’ingaggio di Mick Schumacher, membro dell’Academy, e del passaggio del designer Simone Resta alla corte di Gunther Steiner, il flusso di informazioni sarà ancora più fitto.
“Alcune persone della nostra squadra andranno da loro. Credo si tratti di una grande opportunità per loro sia sotto il profilo dell’organizzazione, sia dei vantaggi tecnici”, ha proseguito il 51enne spiegando come in un certo senso sia stata di una scelta obbligata a seguito dell’introduzione del tetto di spesa che altrimenti avrebbe costretto il marchio a numerosi licenziamenti.
Il dirigente ha voluto tuttavia specificare che non sarà una sorta di Red Bull – Alpha Tauri, ma che, come successo finora, i due gruppi continueranno ad essere completamente indipendenti. Nessun junior team, dunque, e neppure disegni inviati sottobanco. “Dovendo smaltire la nostra struttura, siamo contenti di aver potuto mandare qualcuno in Haas senza renderlo disponibile sul mercato”, ha poi chiosato. Insomma, una decisione meramente tattica e necessaria che tuttavia potrebbe portare ad esiti sorprendenti. Vivremo un bis del mondiale appena concluso per quanto riguarda l’exploit della RP20? Resta difficile da credere se si considera quanto debba ancora recuperare la Ferrari.
Chiara Rainis