Danilo Petrucci ritorna a parlare dell’amicizia con Andrea Dovizioso e del suo deterioramento dopo le qualifiche del GP di Aragon.
Le strade di Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci si dividono per sempre, professionalmente parlando. Petrux nel 2018 si è trasferito a Forlì per condividere gli allenamenti con Andrea Dovizioso, un connubio durato a lungo, fino a quando qualcosa non è cambiato nella loro amicizia dopo quanto avvenuto ad Aragon nel corso delle qualifiche. Nonostante tutto il pilota umbro si sente debitore nei suoi confronti: “Devo assolutamente ringraziare Andrea. Perché mi ha aiutato molto, soprattutto dall’inizio del 2019 all’inizio del 2020. In quel periodo mi trasferii da Terni vicino a Roma per raggiungerlo a Forlì. Sono tornato in patria solo all’inizio dello scorso anno, quando in Italia è stato imposto il lockdown”.
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Per tutto il 2019 Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci hanno condiviso persino il tempo libero e gli amici, Petrux ha tratto molti insegnamenti, sia dal punto di vista atletico che psicologico. “Ho subito notato che è mentalmente molto forte e può sopportare la pressione di questo sport in modo esemplare. Lo fa in modo eccellente. Ho quindi provato a copiare il suo atteggiamento, a prendere una certa distanza mentalmente ed emotivamente e ad allontanare la pressione”, racconta il neo pilota KTM a Speedweek.com. “Nel 2019 Andrea mi ha sicuramente aiutato a calmarmi e concentrarmi sulle questioni importanti del lavoro”.
Dopo il week-end di Aragon molto è cambiato tra i due, anche se il rapporto tra i due erano forse cambiato già un po’ prima. “Sì, certo, il rapporto con il Dovi è cambiato dopo questo incidente di Aragon. Quello è stato sicuramente un momento difficile perché stava ancora lottando per il Mondiale. Venivo da una buona gara a Le Mans e ho fatto di tutto per ottenere un altro risultato eccezionale – ha ammesso Danilo Petrucci -. Purtroppo in questi due anni in Ducati è diventato evidente che possiamo essere amici in privato, ma non in pista. Ora lo so: è difficile essere amico di un altro pilota, soprattutto quando combatte nel tuo stesso campionato… Mi dispiace molto per quello che è successo in Aragona. Ma sono stato spesso criticato perché spesso non sono riuscito ad essere più veloce di lui. E quando ero dietro di lui e gli ho mostrato considerazione, sono stato anche criticato. Potevo fare quello che volevo, era sempre sbagliato”.
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