La Red Bull sarebbe pronta a lasciar libero Albon, così da concedergli la chance di correre nel prossimo campionato.
E se per Alex Albon si profilasse un 2021 in stile 2020 di Hulkenberg? Questo è quello che in un certo senso si augura la Red Bull. Al momento dopo l’ingaggio di Sergio Perez quale suo sostituto, l’inglese è stato nominato pilota di riserva e collaudatore, ma non è escluso che la scuderia energetica gli consenta di prendere parte a dei GP in caso altre squadre ne avessero bisogno.
“Gli abbiamo assicurato che lo utilizzeremo tantissimo durante i test visto che ne avremo anche parecchi per sviluppare le gomme del 2022 separatamente. Lavorerà molto al simulatore e in diverse gare sarà il nostro driver”, ha spiegato Helmut Marko a Motorsport.com.
La vita in F1 del #23 non si è quindi fermata ad Abu Dhabi, anzi come ha ribadito il manager austriaco potrebbe riprendere a breve. Dopotutto la prossima stagione sarà ancora caratterizzata, almeno nella prima parte, dalla pandemia, di conseguenza qualcuno potrebbe aver sempre necessità di schierare un pilota ancora con le mani calde di corse. “Siamo disposti a prestarlo”, le parole del 77enne.
Perché Red Bull non ha rinnovato il contratto ad Albon
A pesare sulla mancata conferma del 24enne di origine tailandese sarebbe stato il comportamento altalenante e l’incapacità di gestire le gomme. “A volte ha perso tantissimo in maniera sproporzionata”, ha puntualizzato il talent scout del gruppo austriaco.
“Sicuramente è stato un problema anche mentale, ma quando hai un compagno di squadra che sistematicamente è ai vertici in termini di prestazioni, la macchina conta relativamente”, ha cercato di motivare il gap, a tratti imbarazzante, con Verstappen. Inutile dire che le difficoltà palesate a tenere il passo del collega di marca lo hanno mandato in confusione totale. “Ha iniziato la stagione con un divario marginale da Max che però è andato aumentando nel corso dell’anno”, ha chiosato fornendo la ragione dell’accordo con Checo per il campionato venturo. E in effetti, alla luce della monoposto a disposizione, due soli podi conquistati, tra cui uno ereditato per guai altrui, sono davvero pochi.
Chiara Rainis