Liberty Media ha deciso di modificare il format del weekend di gara a partire dal prossimo anno. Ecco cosa cambierà.
L’esigenza di abbassare i costi, ma anche lasciare spazio alle categorie di supporto come la W Series e la nuova Formula Regional Alpine, ha obbligato Liberty Media a rivedere in parte il programma dei fine settimana di corsa.
In pratica dal GP d’Australia del prossimo 21 marzo, le prime due sessioni di prove libere passeranno da 90 a 60 minuti l’una, per un totale di ventitré ore in meno. Da quanto si apprende i team non sarebbero molto contenti della scelta dell’ente proprietario, in quanto i treni di gomme resteranno invariati, inoltre in caso di bandiera rossa la possibilità di girare sarà limitata, così come quella di intervenire sulle macchine con problemi o danni.
Considerata la volontà di ridurre a tre il numero di power unit utilizzabili nell’arco di un campionato, il provvedimento aiuterebbe comunque le scuderie a spremerle di meno.
Le sorprese però non sono finite. Da qui alle prossime settimane potrebbe arrivare un’altra notizia relativa agli stessi gran premi. Al momento la durata massima è di quattro ore, diversamente secondo il regolamento al vaglio si potrebbe passare a tre.
A quanto pare questa richiesta sarebbe stata formulata delle poche tv free rimaste a trasmettere la massima serie in diretta. Se infatti quelle a pagamento, spesso dotate di un canale dedicato non hanno difficoltà ad andare avanti ad oltranza, per quelle generaliste il ritardo può compromettere la messa in onda.
Il tema, già affrontato in passato, è tornato d’attualità con l’incidente occorso sul circuito di Sakhir lo scorso 29 novembre a Romain Grosjean. In quell’occasione l’incendio scoppiato sulla Haas del ginevrino aveva costretto il gruppo ad una lunga sosta per la rimozione della sua monoposto spezzata a metà e per il ripristino delle barriere. Uno stop all’azione complicato da gestire che avrebbe convinto alla riduzione del minutaggio degli eventi.
Chiara Rainis