Il 2021 sarà l’anno del ritorno del cognome Schumacher in F1 e il giovane Mick sembra avere già le idee chiare. 
Di certo il compito che attende Mick Schumacher non è facile. Da partire dai test invernali di febbraio/marzo avrà su di sé gli occhi del paddock e dei media. Campione della Formula 3 europea nel 2018 e della F2 2020, il figlio di Michael dovrà dare dimostrazione di essersi meritato la promozione in F1 malgrado la poca esperienza nelle monoposto. Chiamato dalla Haas su richiesta della Ferrari per riportare in auge il glorioso cognome e fare pubblicità al Circus oltre che al Cavallino, il 21enne dovrà altresì dare prova di freddezza e maturità.
Consapevole di avere tra le mani un’auto non particolarmente competitiva, anzi esattamente l’opposto, Schumi Jr. ha dettato obiettivi molto basilari per quella che sarà la sua prima campagna tra i big, come ad esempio in fase di qualifica il passaggio in Q2.
“Non sarà semplice riuscirci, ma se ce la farò, sarà come una vittoria”, ha dichiarato ad F1i.com. “Questo pensiero mi servirà per motivarmi e far vedere a tutti che sono pronto a dare al massimo, sempre, e a battermi”. Considerato il congelamento dello sviluppo delle auto imposto dalla FIA a seguito della crisi finanziaria post Covid e le difficoltà palesate dalla VF-20,il proposito potrebbe effettivamente risultare complicato da avverare. Ciò malgrado partire con una buona dose d’ottimismo potrebbe rivelarsi un antidoto formidabile allo scoramento che inevitabilmente lo attenderà nel corso della stagione.
Umile e con i piedi per terra, il tedesco ha già capito di non potersi sbilanciare in voli pindarici e per questo c’è da credere che manterrà sempre un basso profilo. “Raggiungere un target ti rende felice, superarlo ti fa sentire al settimo cielo. Essere in grado di ottenere ciò che si era pianificato significa aver lavorato sodo”, ha chiuso con una frase che poteva essere pronunciata dal padre. 
Chiara Rainis
