Verstappen non ci sta, e a chi critica la Red Bull per come sta gestendo il confronto con la Mercedes, risponde a tono.
Rinvigorito dalla love story con Kelly Piquet, ex di Daniil Kvyat, con cui si è fatto fotografare su un’amena spiaggia tra cuoricini e auguri di buona vita, Max Verstappen è tornato più combattivo che mai su una questione che lo ha particolarmente infastidito, ovvero l’essere stato criticato, assieme alla Red Bull, per la gestione del 2020.
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Se per buona parte del paddock il team austriaco non è mai riuscito ad infastidire la Mercedes, per l’olandese è esattamente l’opposto. Convinto che la squadra sia mancata solamente in alcune occasioni, ne ha esaltato l’unità e la competitività. “Non ha senso farsi prendere dal senso di frustrazione”, ha dichiarato al De Telegraaf spiegando i motivi del proprio comportamento assolutorio. “Ci sono persone che fanno finta di conoscere tutto della F1, ma se fosse così avrebbero almeno disegnato una monoposto. Dopo tutto siamo la seconda forza in campo”, ha rimbrottato.
Da quando l’equipe energetica ha smesso di dominare con Vettel, l’appunto che più spesso le è stato rivolto è esattamente quello di non disporre del pacchetto necessario per compiere l’ultimo miglio, indispensabile per tornare a vincere. “Battere le Frecce Nere è difficile, ma noi non molliamo. Di sicuro avremmo potuto fare le cose in maniera diversa, ma non c’è ragione di puntare il dito contro la scuderia”, ha aggiunto non nascondendo il disappunto per le parole aspre rivolte agli energetici.
E come dargli torto. In un mondiale che ha visto Hamilton giocare con gli avversari, il #33 ha rappresentato l’unica alternativa utile a spezzare una monotonia in total black con i successi di Silverstone e Abu Dhabi. Tolto il figlio d’arte il vuoto o quasi, non fosse per la casualità che a Monza e a Sakhir ha permesso a Gasly e a Perez di trovarsi al posto giusto e al momento giusto.
Chiara Rainis