Luca di Montezemolo ha raccontato di aver avuto seriamente paura per le sorti della Ferrari quando ne diventò il presidente ad inizio ’90.
Luca Cordero di Montezemolo è un pezzo importante nella storia della Ferrari. Il noto imprenditore, infatti, ha ricoperto vari ruoli all’interno della squadra di Maranello prima di diventarne il presidente a inizio anni ’90 costruendo quel meraviglioso team che tante vittorie ha portato a casa con Michael Schumacher.
Durante una lunga intervista rilasciata ai colleghi di “Motorsport.com”, Montezemolo ha così dichiarato: “La Ferrari oggi ha solo Binotto, mentre ai miei tempi c’erano Todt, Ross Brown, Byrne e Stefano Domenicali. Durante una trasmissione radiofonica ebbi un duro scontro con un radioascoltatore che parlò male del motorsport. Dopo quell’episodio chiamò Ferrari che voleva parlare con me”.
Montezemolo: “Ho parlato con Lauda 5 giorni prima della sua morte”
L’ex presidente della Ferrari ha poi proseguito: “Io seguì bene Lauda nella BRM. Era giovane e riservato, in Ferrari ci serviva questo tipo di serietà. Una cosa bella che piacque tanto al Drake in quegli anni fu il fatto che avevamo una squadra molto unita. Per me Niki è stato l’amico di una vita, ho parlato con lui 5 giorni prima della sua scomparsa. Forse è stato il primo pilota ad insinuare in questo mondo la pignoleria del lavoro con il team. Lui si sentì tradito sia da me che da Ferrari, però lui era un ragazzo molto intelligente, non accettò mai quanto accaduto dopo l’incidente, ma lo capì”.
Infine Montezemolo ha così concluso: “Io ho un ricordo commovente di quando tornai a Maranello come presidente. Nel 1992 avevo paura che crollasse il mito Ferrari, si parlava anche di dipendenti in cassa integrazione, non ci dormivo la notte”.
Antonio Russo