Sainz più forte della paura di fallire con la Ferrari. Malgrado i flop di Alonso e Vettel, lo spagnolo cerca di pensare al positivo.
Se per qualcuno la decisione di Carlos Sainz di andare in Ferrari è stata coraggiosa, per lui non lo è stata affatto. Certo, fosse transitato alla sua stazione con un paio di stagioni d’anticipo il madrileno avrebbe preso il treno rosso con meno preoccupazione. Ma, come lui stesso ha tenuto a sottolineare, è comunque impossibile non cedere alle lusinghe del Cavallino. Nonostante azzoppato è pur sempre simbolo di prestigio e fama mondiale.
“Con tutto il rispetto e l’ammirazione per la McLaren, seconda squadra della storia della F1 per blasone, quando Maranello bussa alla tua porta non ci sono dubbi”, ha dichiarato ad AS paragonando il team italiano al Real Madrid e quello inglese al Barça.
Per il figlio d’arte nessuna paura, dunque, né di dover fare il secondo di Charles Leclerc, né tantomeno del deficit prestazionale della futura SF21, o dei recenti insuccessi di due campioni del calibro di Fernando Alonso e Sebastian Vettel.
“Considerato che io sono salito sul podio due volte e basta, non possiamo certo dire che loro se ne sono andati con niente in mano essendosi aggiudicati moltissime gare. Nessuno esce dalla Scuderia senza aver vinto nulla”, ha considerato quasi a volersi dare morale e convincersi che la prossima campagna sarà decisamente più favorevole dell’ultima.
Al momento il 26enne ha soltanto visitato la fabbrica e conosciuto il personale. Ciò che lo attenderà davvero invece, lo scoprirà non prima di metà marzo con i test invernali del Bahrain. “Devo analizzare la situazione. Successivamente cercherò di dare il mio contributo e condividere il mio know-how con l’equipe. Il compito del pilota è metterci del talento, la velocità e dare indicazioni utili per lo sviluppo dell’auto. La competitività della monoposto però non può essere demandata solo a chi guida”, ha chiosato quasi a mettere le mani avanti.
Chiara Rainis