L’emergenza sanitaria ha acuito le problematiche finanziarie delle scuderie di F1 e dopo la Williams un altro team ha rischiato di scomparire.
Il Circus è sempre stato una faccenda per ricchi, per grossi costruttori, di conseguenza sorprende poco che le squadre indipendenti abbiano sofferto più delle altre per i postumi dello stop forzato causa Coronavirus.
Come sappiamo la pandemia ha portato la Williams, già comunque da tempo in difficoltà, al tracollo, tanto costringere patron Frank e la figlia Claire a rinunciare alla proprietà con la cessione del glorioso team al fondo Dorliton Capital. Adesso, si apprende che un’altra realtà della F1 ha rischiato di fare una brutta fine. Stiamo parlando per l’Alfa Romeo alias Sauber che, non fosse stato per l’introduzione del budget cap, fissato a 145 milioni di euro nel 2021, e per il congelamento dello sviluppo delle auto, ridotto alla mera possibilità di utilizzare due gettoni d’intervento, avrebbe dovuto alzare bandiera bianca.
“Mi aspettavo diversi pareri contrari a questa proposta”, ha dichiarato a Motorsport.com il boss del Biscione Frederic Vasseur. “Quando capisci sin dai test di Barcellona di non disporre di una vettura competitiva, non sei felice di non poterla migliorare per i prossimi diciotto mesi. Fortunatamente, però, nessuno si è opposto. Se così non fosse stato non sono sicuro che saremmo riusciti a sopravvivere”.
Soddisfatto e sollevato per la solidarietà ricevuta, per il dirigente francese quanto accaduto avrebbe addirittura una portata rivoluzionaria. Mai prima il gruppo si era dimostrato così unito e sinergico.
“Ora dobbiamo cercare di mantenere questa mentalità perché penso che in futuro si presenteranno nuove sfide. Lavorare insieme significa trovare le soluzioni più velocemente”, ha concluso col motto “tutti per uno, uno per tutti”, lontano da quello pre-2020, quando ognuno (specialmente le Case) era focalizzato sul suo e sul proprio bisogno di apparire, di fare bella figura e primeggiare nelle competizioni a beneficio del marketing.
Chiara Rainis