“Distruggerò Perez”. Verstappen segue la lezione di papà Jos

Mentre la Red Bull punta al titolo costruttori, la prima guida Verstappen ammette di avere un obiettivo chiaro in mente.

Max Verstappen (©Getty Images)

Il passaggio di Perez alla Red Bull ha messo d’accordo un po’ tutti. Gli amanti della F1, altrimenti privati di un innegabile talento , i messicani (ndr. i biglietti del Paddock Club per il prossimo round di casa sono già andati esauriti) , che così non hanno perso il loro idolo, e la scuderia stessa.

Persuaso dal fatto che Sergio porterà parecchi benefici al team energetico tra cui la conoscenza del motore Mercedes, il talent scout Helmut Marko si starebbe sfregando le mani non tanto in ottica 2021 quanto 2022 quando le modifiche regolamentari finalmente consentiranno qualche azzardo in più.

Al momento il neo-acquisto si trova in Patria e a causa delle restrizioni anti-Covid imposte dalla Gran Bretagna è impossibilitato a recarsi a Milton Keynes per provare al simulatore. Per questo qualunque tipo di valutazione da parte dell’equipe dovrà essere rimandata più avanti. “Scopriremo il valore della line-up soltanto in pista”, ha affermato il manager di Graz ad Auto Motor und Sport. Il timore è quello di rivivere un’esperienza in stile Albon, con l’inglese incapace di reggere il passo del #33 e di portare punti pesanti alla squadra. “Considerato il trend della passata stagione Checo si trova in buona posizione”, ha comunque cercato di essere ottimista il 77enne.

Mad Max vuole demolire Perez

Decisamente più carico di agonismo a livello personale, l’olandese, pupillo dell’equipe austriaca, ha promesso che non avrà pietà nei confronti del nuovo vicino di box.

“Mio padre Jos mi ha sempre insegnato che devi distruggere il tuo compagno. Ciò che voglio è battere tutti”, ha sostenuto combattivo a Ziggo Sport.

“So che anche per lui sarà la stessa cosa e ne sono felice. In fin dei conti è l’unica maniera per spingere il team”, ha chiosato. E forse ad Albon è mancato proprio questo. Il desiderio di primeggiare, schiacciato forse dalla pressione di avere in garage il “protetto” della dirigenza.

Max Verstappen e Sergio Perez (©Getty Images)

Chiara Rainis

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