Il direttore del team Petronas, Johan Stigefelt, traccia il piano per arrivare alla riconferma di Valentino Rossi anche nel 2022
Il 2021 sarà la prima stagione di Valentino Rossi con i colori della squadra satellite della Yamaha, il team Petronas. Ma sarà anche la sua ultima annata in MotoGP? La questione del suo ritiro dalle corse rimane in sospeso, tanto che il Dottore ha firmato il contratto che lo lega alla scuderia malese per un solo campionato, limitandosi ad un’opzione per il successivo.
La scelta in merito alla riconferma del fenomeno di Tavullia verrà dunque presa di comune accordo con i vertici del team, basandosi sui risultati ottenuti nei primi Gran Premi e, ovviamente, sulla volontà del campione. “Valuteremo le prestazioni di Rossi nei primi mesi dell’anno e più avanti capiremo se vorrà proseguire anche nel 2022″, spiega il direttore del team, Johan Stigefelt, ai microfoni di Motosprint.
Nel caso in cui Rossi dovesse appendere il casco al chiodo a fine anno, per sostituirlo la Petronas punterebbe su un altro talentino emergente, come già aveva fatto ai tempi di Quartararo: “Se dovesse decidere di ritirarsi, sceglieremo un debuttante. Perché la nostra ambizione rimane quella di far crescere i giovani, come abbiamo fatto con Fabio”, chiarisce Stigefelt.
Nella stagione che si appresta a cominciare, il team punta anche sull’ottimo rapporto che Vale vanta con il suo prossimo compagno di squadra, il suo allievo della VR46 Riders Academy Franco Morbidelli: “La sua relazione con Franky è ottima. Morbidelli è sempre un ragazzo molto calmo”, prosegue il boss. “È vero che non si può nascondere di essere un po’ nervosi, emozionati, all’idea di lavorare con una leggenda come Valentino. Ma nei colloqui che abbiamo svolto finora tutto è andato meravigliosamente. Credo che tutto andrà bene, sono fiducioso”.
Con l’accoppiata Rossi–Morbidelli, Petronas confida di ripetere le soddisfazioni ottenute nel 2020: “Le sensazioni sono contrastanti, ma io metterei i successi davanti a tutto”, è il bilancio tracciato da Stigefelt. “Anche se abbiamo accumulato quattro ritiri, i nostri due piloti hanno vinto sei gare, che per una squadra satellite è eccezionale. E poi Franky è salito sul podio anche a Brno. Perciò possiamo classificare la scorsa stagione come ‘speciale’. Fabio ha iniziato alla grande, vincendo i due Gran Premi a Jerez, poi ha faticato mentre Franco è diventato protagonista. Il nostro obiettivo iniziale era quello di portare entrambi i piloti là davanti, e lo abbiamo raggiunto, perché non hanno solo vinto, ma hanno anche lottato per il campionato. Per questo motivo nel nostro team prevale l’orgoglio”.
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