A due mesi da via del pre-stagione Raikkonen racconta il suo 2020 e minimizza l’impatto del Covid sui suoi impegni in pista.
Chi soffre di ansia dovrebbe andare a farsi curare da Kimi Raikkonen. Lui si che ne sa qualcosa di approccio zen di fronte alle difficoltà della vita. La sua “dontgiveafuckattitude” è diventata un marchio di fabbrica, ammirato e copiato da alcuni, osteggiato da altri.
Curiosamente Iceman non si sarebbe neppure accorto che taglio al numero di giornalisti con cui si è dovuto confrontare durante il tribolato 2020. “Non lo sapevo”, ha detto all’amico Heikki Kulta per as-web.jp. L’unica differenza da lui notata sarebbe stata l’assenza dal vivo dei media, chiamati a fare le domande solo online.
Stessa cosa dicasi per la routine quotidiana in circuito. “Si è fatto un gran parlare delle modifiche ai weekend di gara, ma per me non è stato affatto così. Io ho continuato ad andare dall’hotel alla pista e viceversa. Per chi ama andare fuori a mangiare le restrizioni potrebbero essere state più severe, ma non per me”, ha aggiunto il pilota Alfa Romeo, ormai provetto padre di famiglia con la moglie Minttu e i figli Robin e Rianna Milana sempre al seguito.
Il rinnovo del contratto non deve sorprendere
Apparentemente svogliato e disinteressato a tutto ciò che lo circonda, il driver di Espoo ha stupito alcuni decidendo di proseguire con il Circus anche nel 2021 a 41 anni suonati.
“Non importa se qualcuno è rimasto sorpreso. Per me va bene qualsiasi cosa pensi la gente. Per quanto riguarda l’accordo con il team è stato semplicissimo. Non c’era motivo di cambiare direzione”, ha considerato replicando a chi lo avrebbe magari preferito in pensione per lasciare il sedile alla cosiddetta “carne fresca”.
Mai stanco di vivere i ruota a ruota, e il campionato scorso lo ha dimostrato, l’iridato 2022 potrebbe proseguire nell’avventura pure nel 2022. Qualcosa di storico, anche se a lui, come di prassi, non interessa…
Chiara Rainis