Il presidente della Fia, Jean Todt, riconosce la superiorità della Mercedes di Hamilton sulla sua Ferrari dell’epoca di Schumacher
Giù il cappello. La Mercedes che ha vinto gli ultimi sette campionati del mondo consecutivi è la squadra più forte di tutta la storia della Formula 1. Perfino più dominatrice della Ferrari dell’epoca di Michael Schumacher. Bisogna davvero crederci, perché ad affermarlo è nientemeno che Jean Todt, team principal della Rossa in quell’era gloriosa e oggi presidente della Federazione internazionale dell’automobile.
Todt mette in luce le inevitabili differenze tra i due periodi e le due realtà: “Penso che stiamo parlando di persone diverse, ingredienti diversi”, spiega. “L’unica cosa che si può veramente confrontare è sette titoli mondiali contro sette. Ma per il resto, da una parte abbiamo un team tedesco molto strutturato e organizzato, con un pilota dal talento straordinario. Dall’altro, un team italiano con una mentalità diversa, un approccio diverso, che è diventato ben strutturato e organizzato, e con un altro grande pilota, Michael Schumacher“.
Ma quando si tratta di individuare chi sia stata la squadra migliore, Todt non si tira indietro: “Penso, e sono sicuro che scriveranno dei titoli su questo, che la supremazia, il dominio della Mercedes e di Lewis sia superiore di quello che abbiamo vissuto all’epoca con la Ferrari e Michael. Merito loro, della loro vettura che è molto affidabile. A parte la seconda gara del Bahrein che ha dovuto saltare (per il coronavirus, ndr), in due anni non ha mancato mai la zona punti in una gara. Questo è assolutamente straordinario. E il pilota non commette nessun errore: ancora una volta è una combinazione tra i due elementi”.
Il capo della Fia spende parole di grande elogio anche nei confronti delle prestazioni e della continuità espresse da Lewis Hamilton: “Sono rimasto molto colpito, ma non ho aspettato il 2020 per essere colpito. Lui è diventato sette volte campione del mondo, perciò sono rimasto colpito almeno altre sei volte prima. Inoltre sono colpito dalla competitività di ciò che il team è stato in grado di realizzare. Viviamo in un mondo in cui non c’è solo uno sportivo, ma l’uomo va di pari passo con la macchina, e questo è l’esempio migliore di uno straordinario spirito di squadra e lavoro di squadra. E devo anche dare molto merito a Lewis: ogni volta in cui parla del successo, parla del team che è alle sue spalle. Sono molto colpito e chiaramente questo spiega perché sono stati in grado di battere o di eguagliare così tanti record”.
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