La Formula 1 pensa a rimandare il nuovo regolamento tecnico al 2023, per motivi economici. Ma per la Ferrari sarebbe un guaio
La crisi economica dovuta al coronavirus continua a stringere sempre di più la sua morsa sulla Formula 1. E a rischiare per la loro sopravvivenza sono soprattutto le squadre minori, quelle per le quali persino il tetto ai budget, imposto per regolamento a 120 milioni di euro per il 2021, risulta troppo elevato.
Per questo motivo i vertici del Mondiale a quattro ruote starebbero valutando di introdurre nuove misure, in modo da consentire ulteriori risparmi e rendere più sostenibile l’intero business del campionato, che in tempi di pandemia ha visto contrarre in maniera significativa i propri incassi. La più clamorosa, anticipata dalla Gazzetta dello Sport di oggi, prevedrebbe un ulteriore rinvio dell’introduzione del nuovo regolamento tecnico.
La rivoluzione delle regole, che stravolgerà il concetto aerodinamico delle vetture reintroducendo il fondo piatto per creare l’effetto suolo, era stata già rimandata dalla data in cui sarebbe dovuta entrare inizialmente in vigore, quest’anno, al 2022. Ma ora è allo studio l’idea di rimandarlo ancora, magari tra due anni, nella speranza che allora l’economia si sia un po’ ripresa.
A febbraio sarebbe dunque prevista la riunione alla presenza di tutte le squadre per decidere se congelare le attuali monoposto per altri dodici mesi. Ma se per le scuderie minori evitare la riprogettazione completa delle loro macchine sarebbe un’ottima notizia, non si può dire altrettanto per la Ferrari. “La nostra priorità è la vettura per il 2022”, ha più volte chiarito il team principal Mattia Binotto.
La Rossa, insomma, punta tutto sulle nuove regole, che faranno ripartire da zero a livello tecnico un po’ tutti i concorrenti, per tentare di colmare il distacco dalla Mercedes. E se la data dell’introduzione dovesse essere spostata ancora in avanti, questo significherebbe rimandare anche il possibile aggancio alla vetta della classifica. Maranello, però, ha anche un asso nella manica: lo storico diritto di veto con il quale può bloccare ogni modifica alle regole già concordate. In passato lo ha sempre utilizzato con parsimonia: chissà se questa volta sarà diverso.
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