Shinichi Sahara, project leader Suzuki, parla dopo l’addio di Davide Brivio e semina ottimismo: “Non perderemo la strada”.
Suzuki deve fare i conti con il vuoto tecnico lasciato dal suo ex team manager Davide Brivio. La notizia è stata accolta come un disorientamento iniziale, ma adesso i vertici di Hamamatsu sono già al lavoro per riorganizzarsi in tempi brevi. “È stata una notizia scioccante. Apprezzo molto quello che ha fatto Davide da quando è entrato in Suzuki – spiega Shinichi Sahara -, arrivando all’inizio con il progetto appena creato e crescendolo fino a diventare un top team. Di sicuro ne siamo influenzati, ma non credo che perderemo la strada senza di lui, perché abbiamo sempre guardato le cose allo stesso modo e abbiamo concordato la direzione da prendere”.
Quando la notizia si è diffusa nel reparto corse si pensava quasi ad uno scherzo. “Ma in poco tempo abbiamo rivolto la nostra mente ai prossimi passi per superare insieme questa situazione. Saremo più uniti che mai perché amiamo tutti questo marchio, questa squadra, e daremo il 150% per portare avanti le nuove sfide nel migliore dei modi”. Suzuki esordirà nel prossimo mondiale come team portatore del titolo iridato. Con Alex Rins e Joan Mir proveranno a difendere il primato, certi che la partenza di Davide Brivio non influirà sul lavoro di tecnici e piloti. “Secondo me, d’ora in poi non dovrebbe influire su nulla. Lavoreremo come sappiamo, e anche più di prima ora che abbiamo vinto il campionato. Il nostro atteggiamento non è mai cambiato: punteremo a lottare ancora per il titolo con i nostri due forti piloti, Mir e Rins”, ha aggiunto il project leader Shinichi Sahara.
Al posto del team manager brianzolo non arriverà una nuova figura, ma a ricoprire le sue mansioni ci penseranno persone già in squadra. “E’ sempre necessario mettere a punto la struttura del team per ottenere il massimo delle prestazioni da ogni membro del team come procedura standard, anche senza di Davide. Ma penso che tutti siano abbastanza professionali e abbiano il know-how per andare avanti nel miglior modo possibile. Penso che possiamo gestire la situazione con le persone all’interno della Suzuki, ed è il modo migliore per noi. Sappiamo chi siamo, come lavoriamo, come interagiamo e di cosa abbiamo bisogno. Non cercheremo un manager esterno in questo momento, proveremo a gestirlo da soli”.
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In questo inverno gli ingegneri del marchio giapponese proseguono nell’evoluzione della GSX-RR, con l’obiettivo di migliorarsi senza perdere i punti di forza. L’obiettivo primario sarà perfezionare le qualifiche, quindi le prestazioni sul giro secco. “Dobbiamo essere in grado di evitare gravi errori in termini di direzione di sviluppo con i vari dati raccolti da due diverse caratteristiche dello stile di guida ad un livello molto alto. Capiscono da soli il vantaggio di condividere i dati e aiuta il nostro sviluppo delle moto a diventare più competitivo per entrambi i piloti”. Nei prossimi mesi verrà inoltre presa una decisione sul team satellite: “Stiamo ancora indagando su quale sia la scelta migliore. Durante la stagione forse avremo qualche informazione in più”.
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