È morto questa settimana, ad 81 anni, l’ex presidente Mercedes Jurgen Hubbert, che prese la decisione di riportare il marchio nelle corse
Si è spento questa settimana, all’età di 81 anni, Jurgen Hubbert, storico esponente della Mercedes, che lavorò per la Casa di Stoccarda fin dagli anni ’60, per assumere poi importanti ruoli dirigenziali dall’inizio del decennio ’80. Ma il motivo per cui è maggiormente ricordato nel mondo dell’automobilismo è che Hubbert fu il presidente grazie al quale la Stella a tre punte fece il suo ritorno nel mondo delle competizioni, trent’anni dopo il tragico incidente di Le Mans nel 1955 costato la vita al pilota Pierre Levegh e a ben 82 spettatori.
Questa tragedia tenne a lungo lontano il costruttore tedesco dalle corse, finché proprio Hubbert prese la decisione coraggiosa di farla ritornare nel 1987, inizialmente nelle ruote coperte (campionato tedesco turismo Dtm e prototipi Gruppo C proprio a Le Mans), poi, dagli anni ’90, come fornitrice di motori sia in Formula 1 che in America, nella IndyCar.
L’addio degli uomini Mercedes a Jurgen Hubbert
Sotto la sua direzione, come partner della McLaren, la Mercedes vinse tre titoli mondiali, l’ultimo dei quali nel 2008, che fu anche il primo della straordinaria carriera di Lewis Hamilton. Non a caso il campione anglo-caraibico è stato uno dei primi a dedicare un suo ricordo, sul suo profilo ufficiale di Instagram, all’indimenticabile capo Hubbert: “Sono molto rattristato da questa notizia che riguarda un amico e un membro della nostra famiglia”, ha scritto. “Era un corridore nel cuore. Mi piaceva chiacchierare con lui, per via del suo entusiasmo per le corse. Il suo impegno verso la Mercedes e il team nel corso degli anni è stato ispiratore”.
Così lo ricorda invece l’attuale presidente Ola Kallenius: “Jurgen Hubbert era il signor Mercedes. Con integrità, spirito innovativo e grande successo, ha plasmato per sempre la Mercedes-Benz. Sotto la sua presidenza è stata lanciata un’offensiva di prodotto storica con veicoli innovativi come la Classe A e M. In qualità di leader, è stato in grado di integrare e motivare i suoi team con la passione per la tecnologia e gli standard più elevati. È si è assicurato per sempre l’apprezzamento dell’intera famiglia Mercedes“.