L’ingaggio di Sainz in Ferrari ha stupito paddock e tifosi e ora lo stesso spagnolo ammette di essere stato un “insospettabile”.
La storia della sua chiamata a Maranello Carlos Sainz potrà certamente raccontarla come una bella favola a figli e nipoti. Se poi da questo scaturirà anche un titolo iridato ancora di più. Per adesso però sembra improbabile. Un po’ perché la Rossa per tornare ad essere competitiva dovrà affrontare ancora un lungo cammino, in parte perché difficilmente la permanenza dell’iberico sarà prolungata vista l’ombra incombente di Mick Schumacher, pronto al grande salto dopo essersi fatto le ossa alla Haas.
Consapevole di aver trovato il biglietto d’oro di Willy Wonka il figlio d’arte ha confidato di essere lui stesso rimasto colpito dall’interessamento dimostrato dalla Ferrari nel corso del 2020. “Ho cercato di convincermi che non ero l’unico ad essere stato contattato”, ha confidato a Motorsport.com.
A maggio la svolta definitiva per Sainz
Agganciato dal boss Mattia Binotto durante il confinamento duro che ha accomunato tutti i Paesi europei la scorsa primavera, il #55 si è visto la strada spianare davanti a sé a seguito del licenziamento improvviso di Sebastian Vettel. Da lì, nel giro di 48 ore, è arrivata la firma.
“A quel punto sapevo che su di me si sarebbe concentrata l’attenzione mediatica. Specialmente in Spagna. Non credo che in molti avrebbero scommesso su un mio passaggio in Ferrari”, ha poi affermato con onestà intellettuale.
Aver ricevuto una comunicazione di tale portata con un campionato intero da disputare non ha sicuramente agevolato il suo compito e tuttavia, con intelligenza, il madrileno è stato capace di concentrarsi sul presente e tralasciare il futuro.
“La relazione con la McLaren ha continuato ad essere aperta e rilassata. Non ho mai avvertito pressione o peso sulle spalle”, ha tenuto a precisare il 25enne che, al contrario, in zona Modena si troverà a vivere una situazione decisamente diversa.
Chiara Rainis