Papà Verstappen ha rivelato alcuni retroscena sui primi anni nei kart del figlio Max, quando ogni tanto doveva “svegliarlo”.
Max Verstappen in questi anni è cresciuto tantissimo. L’olandese in particolare è riuscito finalmente ad incanalare il suo grande talento con una certa continuità, senza i colpi di testa che avevano penalizzato la prima parte della sua carriera.
Figura centrale nel box di Max è sicuramente suo padre Jos, che da ex pilota di F1 ha sempre gestito ottimamente il carattere spigoloso del figlio indirizzandolo verso le scelte giusto.
Durante un’intervista congiunta dei due Verstappen a CarNext papà Jos ha così raccontato di un episodio avvenuto quando Max era piccolo ed era impegnato nei kart: “L’ho colpito più volte sul casco. Gli ho chiesto: Ragazzo cosa stai facendo? Era il Mondiale e non avevo dubbi che avremmo potuto vincerlo”.
A questo punto è poi intervenuto anche Max, che ha spiegato: “Quando mi ha colpito ho pensato: Che cosa è successo qui? La verità è che guidavo molto male. Papà mi ha detto che se non ero in grado di guidare normalmente era meglio tornare a casa. Quello è stato come un campanello d’allarme”.
Infine Jos Verstappen ha così concluso: “A quel punto è diventato il primo in classifica, poi ha vinto tutte le gare. Vedo subito quando guida male. E so che devo svegliarlo immediatamente. Ne ha bisogno a volte”. Insomma, anche da queste dichiarazioni, sembra chiaro quanto l’ex Benetton sia stato fondamentale nel percorso di crescita del figlio.
Antonio Russo
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