Stefan Bradl spera di sostituire Marc Marquez nelle prime gare della stagione 2021. Il sogno del tedesco è ritornare come pilota ufficiale in MotoGP.
Nel 2020 Stefan Bradl ha disputato dodici GP in sostituzione di Marc Marquez e probabilmente correrà al posto del pluricampione anche nelle prime gare del 2021. La speranza è di tornare un giorno a tempo pieno come pilota MotoGP, magari nel 2022 quando ci saranno più selle a diposizione. Ma per il momento l’attenzione è focalizzata sul prossimo Mondiale e sul suo ruolo di collaudatore che inizierà già mercoledì 20 gennaio a Jerez, quando salirà in sella alla nuova Honda RC213V. Poi sicuramente sarà in pista a febbraio e nei cinque giorni di test a Losail
Come sempre sarà impiegato come wild card a Jerez e Misano, ma probabilmente anche quest’anno comparirà in pista più del dovuto. “Se potessi davvero guidare le prime gare al posto di Marc Marquez, sarebbe l’ideale. Quindi non avrei una lunga pausa di attesa di cinque mesi come nel 2020 dai test di Sepang a febbraio a Brno in agosto, ma potrei prendere lo slancio dai test invernali alla wildcard a Jerez”, ha raccontato a Speedweek.com.
Un 2020 in crescendo
L’anno scorso si è dovuto ambientare nel box di Marc Marquez senza preavviso e quando sali sulla sua moto non può non avvertire una certa responsabilità. In certe gare ha dovuto lottare con gli ultimi in classifica… “Sì, è stato deprimente. Ma hai visto che i risultati sono migliorati sempre di più, le lacune si sono ridotte. I test e le gare simultanee non hanno funzionato all’inizio. Poi a Misano ho avuto un infortunio al gomito. Durante il test lì, i colleghi hanno fatto progressi. Io no a causa dell’intervento al gomito”, ha aggiunto il tester tedesco.
Nelle doppie gare di Aragon e Valencia le cose sono andate meglio. “C’era sicuramente una tendenza al miglioramento. La moto ora è diventata più competitiva, come si può vedere dai successi di Alex Marquez. Abbiamo anche cambiato alcune cose internamente lì. Non ho dovuto provare più di tanto nei GP – ha concluso Stefan Bradl -. Abbiamo concentrato il lavoro maggiormente sulle prestazioni. Poi è andata meglio”.