Mentre la firma di Hamilton tarda ad arrivare e Russell spera in una chiamata dalla Mercedes già quest’anno.
L’appetito vien mangiando e di certo non dev’essere stato facile per George Russell accettare di passare dal missile W11 alla decisamente più lenta FW43 nello spazio di una settimana. Chiamato a sostituire Lewis Hamilton, positivo al Covid, nel secondo round di Sakhir, l’inglese ha avuto occasione di toccare con mano cosa significhi correre con la Mercedes. Una sensazione unica, che ovviamente, gli ha causato un vero e proprio shock quando si è trovato a smontare da quel bolide per risalire sulla monoposto a cui più è abituato.
“E’ stato strano tornare indietro”, ha confidato a Speed Week non nascondendo il rammarico per la decisione di Ham di disputare l’evento di Yas Marina malgrado non completamente ristabilito dal virus. “Prima del weekend del Bahrain non vedevo l’ora di gareggiare al volante di una Freccia. Avrei preso l’appuntamento iniziale come apprendistato, per poi fare la performance ad Abu Dhabi”.
“In ogni caso rendo merito alla Williams per avermi dato la chance di esordire nel Circus e aver lavorato sodo per me nelle ultime due stagioni. E’ ora mio dovere fare del mio meglio per loro”, ha quindi considerato con un filo di rassegnazione.
Il team di Grove alza l’asticella
Pur sempre alla finestra qualora il recorman della F1 non dovesse rinnovare con Stoccarda, il 22enne potrà comunque contare su una ristrutturazione importante all’interno dell’equipe fondata nel 1976 da Frank Williams che potrebbe consentirgli di combattere per posizioni da top 10.
“La nuova proprietà (ndr. la Dorliton Capital) potrà consentirci di effettuare delle modifiche fondamentali. Il 2020 ci ha visto chiudere con zero punti, dunque peggio di così non è possibile”, ha confidato con fiducia verso il futuro al podcast Alte Schule Jost Capito, appena eletto a CEO della squadra. “E’ tuttavia inutile attendersi miracoli dato che non ci saranno cambiamenti significativi sulla macchina”, ha però precisato il tedesco richiedendo alla FIA maggior attenzione alle esigenze delle realtà private, specialmente in un momento critico come quello che stiamo vivendo.
Chiara Rainis