Il veterano dei giornalisti italiani di Formula 1, Leo Turrini, fa una rivelazione inaspettata sul presidente della Ferrari, John Elkann
Il presidente della Ferrari, John Elkann, non è un appassionato di Formula 1. Sarà anche questo uno dei motivi dell’attuale crisi di risultati sportivi della Rossa? Chi può dirlo.
Di certo è una rivelazione inaspettata pubblicata da Leo Turrini, veterano dei giornalisti italiani del circus a quattro ruote, nonché autorevole conoscitore dei fatti di Maranello, in un post sul suo blog ospitato dal sito del Quotidiano nazionale, dedicato alle prestazioni del Cavallino rampante nel 2020. “L’attuale situazione è una conseguenza degli errori che la Ferrari ha commesso nel corso degli ultimi dieci anni”, ha scritto. “E Binotto deve certamente fare qualcosa al riguardo. Ma renderlo il capro espiatorio sarebbe chiaramente sbagliato”.
Secondo Turrini, John Elkann, che a dicembre ha assunto ad interim anche il ruolo di amministratore delegato a seguito delle improvvise dimissioni di Louis Camilleri, può comunque essere “un buon presidente”, nonostante la sua mancanza d’entusiasmo verso la F1. “John Elkann non ama le corse e ne ha tutto il diritto”, ha sostenuto. “Può comunque essere un buon presidente se sceglierà gli assistenti giusti che rimedino alla sua mancanza di passione per l’automobilismo”.
Turrini non crede invece alle voci secondo cui la Ferrari potrebbe riassumere il suo vecchio boss, Jean Todt, destinato a lasciare la sua attuale poltrona di presidente della Federazione internazionale dell’automobile. “Ne sarei molto sorpreso”, ha risposto. “D’altro canto, mai dire mai. È solo che ha lavorato per la Ferrari per 15 anni, ha vinto tutto quello che poteva vincere, è diventato un uomo molto ricco e famoso, e di certo non diventerà più giovane. Perché dovrebbe tornare in Italia?”
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