“Adesso tutti hanno capito quanto diventerà difficile in futuro”, ha dichiarato a Motorsport.com. “In F1 non c’è sinergia. Ognuno fa i suoi interessi e non guarda al quadro generale. Il virus invece ci ha aperto gli occhi. Ormai i solidi a disposizione sono diminuiti e non si può spendere più di ciò che si possiede”.
Le casse della massima serie piangono, per il dirigente austriaco, ma soprattutto il prolungato stop dovuto al dilagare del Sars-Cov-2, ha messo in luce tutte le falle di un sistema poco aderente alle esigenze attuali.
Per un miglioramento della situazione ci sarà ancora da attendere e faticare, visto che il calendario a 23 gare definito da FIA e Liberty Media ha già subito scossoni e cambiamenti, a partire dallo slittamento a novembre dell’Australia.
“La FOM non ha incassato quanto previsto nel 2020 e gli organizzatori degli eventi hanno pagato meno fee del solito. Di conseguenza anche noi non abbiamo ricevuto le somme ordinarie”, ha sottolineato il 64enne augurandosi un pronto ritorno degli spettatori in tribuna.
“Speriamo che si possa dar vita ad un campionato più solido rispetto al precedente e che la passione per la F1 resti”, ha chiosato con un pensiero all’avvenire della categoria.
Chiara Rainis