Lo storico meccanico di Valentino Rossi, Alex Briggs ha raccontato cosa distingue il Dottore da tutti gli altri piloti nei rapporti col box.
Valentino Rossi in questi anni ha costruito tante delle sue vittorie soprattutto con il rapporto instaurato con i propri meccanici, che è stato splendido sin dal primo momento. Il suo gruppo è stato sempre così importante per lui tanto che se lo è trascinato da una squadra all’altra.
Sicuramente il travaso più importante è stato quello dalla Honda alla Yamaha. Il Dottore, infatti, ereditò praticamente tutto il team di Doohan e dopo aver rotto con i nipponici si portò gran parte dei tecnici e dei meccanici che aveva lì nella sua nuova avventura nel team di Iwata.
Briggs: “Non si tratta solo di soldi”
Uno degli uomini chiave per Valentino Rossi è sempre stato Alex Briggs, che purtroppo però non farà parte della squadra che seguirà il #46 nel Team Petronas. Lo storico meccanico del rider di Tavullia, attraverso le colonne della Gazzetta dello Sport, ha così raccontato del suo addio alla MotoGP: “Non sono scontento o deluso perché queste cose nelle corse succedono. Un altro anno sarebbe stato perfetto. Non si tratta solo di soldi, ma anche di mettere a disposizione quello che so. Restare da meccanico non sarebbe stato sufficiente. A Jerez ho saputo che non ci sarebbe stato posto allora a quel punto ho detto a Valentino che mi sarei fermato”.
Briggs ha poi svelato anche il motivo che ha portato tutti a seguire Valentino ovunque nelle sue tante avventure: “Un giorno mi portarono Valentino Rossi nel box in Malesia e me lo presentarono. Questo ragazzo stava arrivando a rimpiazzare Doohan, era più eccitato lui che noi. Dopo pochi giorni sapeva tutto di noi e chiedeva tante cose. Ho conosciuto piloti che non sapevano nemmeno il nome dei meccanici, ma lui no”.
Antonio Russo