Santi Hernandez, capotecnico di Marc Marquez, preferisce la permanenza di Stefan Bradl all’ingaggio di Andrea Dovizioso alla Honda
Meglio Stefan Bradl di Andrea Dovizioso. Questo è il perentorio parere di Santi Hernandez, capotecnico di Marc Marquez, che suona un po’ come una chiusura definitiva delle porte della Honda in faccia al pilota forlivese, che finora si era tenuto aperto uno spiraglio per poter sostituire l’infortunato campione in sella alla moto della Casa alata.
A far propendere Hernandez a favore della permanenza del test rider anche nel ruolo di supplente, invece dell’ingaggio di un pilota dal palmares sicuramente più nutrito, non è una considerazione in merito alla velocità o al talento di Dovizioso, ma solamente sulla conoscenza del mezzo: “Ha più senso proseguire con Bradl, perché ha disputato tutta la stagione, ha un buon feeling con la moto”, ha dichiarato ai microfoni di Por Orejas, podcast del sito specializzato internazionale Motorsport. “E ovviamente è il collaudatore che sta provando a migliorare la moto”.
Ovviamente, però, l’assenza del Cabroncito si è fatta sentire nel corso del 2020: “All’inizio non eravamo preparati per un cambiamento così radicale, è stato un duro colpo”, ammette il suo capotecnico. “Pensavamo che Marc potesse tornare in poco tempo. Ci siamo preparati per un’assenza di due o tre gare e abbiamo pensato: ‘Ok, dobbiamo schierare Bradl, prepareremo questi Gran Premi come test team'”.
Inutile dire che, con il fuoriclasse catalano, la storia dell’annata sarebbe potuta essere molto diversamente: “Quando le cose non vanno, o la moto non va, lui sopperisce a quelle mancanze. Nel 2016, nonostante una moto inferiore alle altre, ha vinto il Mondiale. Perché? Ha compensato quello che la moto non aveva, non ha mai smesso di dare il gas”.
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