Mentre il coronavirus continua ad gettare ombre sulla Formula 1, il nuovo amministratore delegato Stefano Domenicali prevede le contromosse
La pandemia di coronavirus continua a minacciare la Formula 1 anche in questa stagione 2021. Tanto che il calendario ha già subìto i suoi primi scossoni: Shanghai è stata sostituita da Imola, il Gran Premio inaugurale a Melbourne è stato rinviato e anche diverse altre gare delle ben ventitré in programma sono attualmente in bilico.
Ma nella mente del nuovo amministratore delegato del Mondiale a quattro ruote, Stefano Domenicali, c’è comunque un “prudente ottimismo per questo calendario a 23 gare”, ha commentato il nuovo boss ai microfoni di Sky Sport. “Siamo in contatto con tutti gli organizzatori e, al di là delle restrizioni dei singoli Paesi e dello slittamento della gara inaugurale in Australia a novembre, l’obiettivo è di correre tutti i GP. Posso anticipare, al netto di una formalizzazione che deve ancora esserci, che le gare partiranno alle 14, alle 15 o alle 17: l’ora piena, insomma, e non alle 14.10, 15.10 e così via”.
I piani di Domenicali per il 2021 (e oltre)
Alla luce della situazione ancora imprevedibile, comunque, la parola chiave di Domenicali è “flessibilità”. “La priorità è far partire il campionato e dato che c’è instabilità per quello che sappiamo, il tema più importante è portarlo a termine”, prosegue. “Il campionato dello scorso anno, con 17 gare, e che nessuno pensava di potesse arrivare al termine, è invece un biglietto da visita per quest’anno. Tutti gli organizzatori vogliono disputare le loro gare come previsto, ma dovremo attenderci ulteriori cambiamenti, almeno nella prima metà del campionato. Potrebbe anche essere necessario correre dei Gran Premi senza spettatori, o comunque con un pubblico molto limitato”.
Per il futuro, invece, il nuovo capo della Formula 1 non esclude calendari più ridotti, con un minor numero di date e un “principio di rotazione” che prevedrà l’alternanza annuale dei circuiti.