Alonso lancia il guanto di sfida ai colleghi più giovani della F1 e per il ritorno nella massima serie punta a dare fastidio ai migliori.
Giusto qualche giorno fa Esteban Ocon lo aveva definito “fisicamente un 20enne”. E forse Fernando Alonso è proprio così. O chissà, magari lo sta facendo credere per incutere timori agli avversari.
Il ritorno in F1 del Samurai a 39 anni suonati non è stato esente da polemiche, con voci contrarie che si sono levate nei confronti dello spagnolo, secondo alcuni, dotato di una fame di protagonismo eccessiva.
Alonso, dalla Tripla al rientro nel Circus
Dopo essersi fermato due stagioni per dedicarsi all’obiettivo 24 Ore di Le Mans e 500 Miglia d’Indianapolis che lo avrebbe consegnato definitivamente alla storia, il due volte iridato si sarebbe dimenticato del primo amore, agitato anche dal pensiero di ben figurare a Daytona e nel WEC, ma poi ci sarebbe ricascato causa lo stop forzato dovuto al Coronavirus.
“Avevo molte cose in mente. Fino a quel momento la F1 non aveva alcun appeal e non mi offriva quanto mi davano le altre categorie”, ha spiegato al podcast WTF1.
A lungo in dubbio se considerare eventuali offerte, l’asturiano alla fine ha accettato di salire di nuovo, dopo le precedenti due esperienze, sulla Renault ribattezzata Alpine. Certo, considerato il congelamento degli sviluppi, nel 2021 non potrà fare miracoli, ma il pensiero di quanto potrebbe accadere nella campagna successiva con la rivoluzione tecnica, lo sta già esaltando. Non va infatti dimenticato che, grazie anche l’impegno ufficiale della Losanga, il team nato dalle ceneri della Lotus è stato protagonista di continui progressi.
“Dopo aver portato a termine con successo diverse sfide, tranne la 500 Miglia, ho capito che era arrivato il momento di tornare seppure le nuove regole entreranno in vigore soltanto nel 2022. Mi sento sento giovane e forte”, ha rilanciato convinto il driver di Oviedo, desideroso di riscattarsi dai fallimenti in Ferrari e in McLaren.
Chiara Rainis