Storico rivale di Michael Schumacher, Juan Pablo Montoya vent’anni dopo racconta la sua ossessione di battere il campione della Ferrari
Pur senza mai vincere un Mondiale, e disputando appena sei stagioni in Formula 1, non si può negare che Juan Pablo Montoya sia stato uno dei più acerrimi avversari di Michael Schumacher. Negli anni d’oro dei titoli iridati a ripetizione del pilota tedesco al volante della Ferrari, il colombiano si prese il lusso di conquistare per tre volte il podio in campionato, e vincere in tutto sette Gran Premi con la Williams prima e la McLaren poi.
Non è stato certamente un caso, ma il frutto di un carattere aggressivo e indomito, unito ad una ferma volontà, quasi un’ossessione, di sconfiggere colui che all’epoca era il campione di riferimento dell’intero Mondiale a quattro ruote. Oggi, a vent’anni di distanza, Montoya ricorda così quella rivalità che segnò indelebilmente un decennio della massima serie automobilistica.
“Era il pilota che più di ogni altro volevo battere”, racconta ai microfoni del sito specializzato internazionale The Race. “Mi faceva sentire bene quando riuscivo a rendere la sua giornata infelice. Tutti lo consideravano irraggiungibile, quasi con un certo timore reverenziale. Io lo rispettavo, ma non lo temevo”.
Montoya tra Michael e Ralf Schumacher
Il fratello minore di Michael, Ralf Schumacher, fu invece suo compagno di squadra per quattro anni alla Williams, e con lui il rapporto non fu altrettanto burrascoso: “Quando sono arrivato in F1, era velocissimo e mi ha reso la vita molto difficile”, ricorda Montoya. “Poi però mi ha fatto diventare un pilota migliore, spingendomi oltre i miei limiti, più di quanto avessi mai fatto prima. Mi ha portato a un livello nuovo ed è stato fantastico”.
Quest’anno Montoya è pronto ad abbracciare una nuova avventura agonistica: sempre con la McLaren, ma alla 500 Miglia di Indianapolis, dove cercherà di conquistare il suo terzo successo in carriera, dopo quelli del 2000 e del 2015, nonostante i suoi ormai 45 anni suonati d’età.