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Formula 1

Sergio Perez: “Quando presi il Covid mi sentii stupido. Ma ora…” (VIDEO)

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Fabrizio Corgnati

Sergio Perez concede la sua prima video intervista del 2021, ripensando allo scorso anno vissuto tra il Covid e il passaggio alla Red Bull

I top team si stanno preparando alla stagione 2021 e tra loro il più entusiasta all’approssimarsi del via del nuovo campionato di Formula 1 è sicuramente Sergio Perez, l’unico volto nuovo nelle tre grandi squadre di vertice. Per la prima volta dopo l’ingaggio da parte della Red Bull, il pilota messicano, per la prima volta vincitore di un Gran Premio l’anno passato, ha parlato in questa video-intervista di questa fase delicata in cui sta conoscendo il quartier generale di Milton Keynes e la squadra degli ingegneri.

“Una sensazione grandiosa. Aspettavo da tutta la carriera un’opportunità in un top team. Finalmente è arrivata e credo anche al momento giusto. Non vedo l’ora di cominciare a lavorare con gli ingegneri e con Max per far crescere il team. La sfida è grande per me e attendo con impazienza di scendere in pista con il team. La mia famiglia è molto contenta ed entusiasta di questo nuovo progetto che sta per cominciare, mi sostiene al massimo e non vedo l’ora di rendere felici anche loro e di portare la Red Bull al vertice”.

“Far parte della famiglia Red Bull è incredibile. Quando arrivi qui ti rendi subito conto del motivo per cui hanno vinto tanto. Merito delle infrastrutture che hanno, dello sviluppo e anche del personale molto capace. È molto diverso dagli altri team con cui ho lavorato. Sono tremendamente organizzati, hanno un grande staff e risorse impressionanti. Non vedo l’ora di scendere in pista con il mio gruppo di persone. Ovviamente sono rimasto per sette anni con lo stesso team, quindi ora sento un po’ la differenza. Mi sento come un cane che si ritrova in una nuova famiglia: dopo essere stato con un’altra per tanti anni ed essersi abituato a vedere sempre gli stessi volti, improvvisamente deve cambiare. Ma devo dire che inizio a sentirmi molto a mio agio in questo team fantastico e molto unito. Ci aspetta un grande divertimento. Per me è un sogno che si avvera quello di lavorare con Adrian Newey e con queste persone, questi ingegneri straordinari”.

“Prima di tutto devo ringraziare la Red Bull per questa incredibile opportunità: da Mateschitz, a Helmut, Christian, che mi hanno dato fiducia. Per me avere il loro sostegno significa molto. Potermi unire a questo grande marchio storico è molto speciale per me e significa molto per la mia famiglia. Perciò ne sono molto grato, prima di tutto. In secondo luogo credo di poter portare molta esperienza e conoscenza che ho accumulato in questo sport nell’arco di molti anni, di diverse epoche. Ora so cosa devo chiedere a me stesso, ma sento di poter far crescere il team in alcune aree, semplicemente parlando con loro e trovando la direzione. Ovviamente devo aspettare di guidare la macchina, ma ho già delle buone idee che ho condiviso con il team e che spero possano portare prestazioni migliori in pista”.

“Onestamente non ci credo ancora. Quando mi metto addosso la divisa Red Bull mi dico: ‘Wow’. Non l’avevo mai considerata una reale opzione, perché non facevo parte del vivaio Red Bull da giovane. Ma nella vita a volte ti ritrovi lì dove avevi sognato e per me questo è un sogno che si avvera. Far parte della famiglia Red Bull è incredibile. Amo così tanto il marchio, ho grande ammirazione per quello che fanno, il sostegno che danno a questo sport. Non vedo l’ora di iniziare bene, ma soprattutto di vivere una stagione di successo”.

“Per me è una grande sfida. Conosciamo tutti Max, il suo talento, la sua velocità, quanto sia cresciuto negli ultimi anni e quanto oggi sia completo. Perciò è decisamente uno dei migliori e dei più veloci, se non il più veloce in griglia. Perciò sarà una grande sfida, anche perché lui è qui da molti anni e sa cosa serve per questa macchina. Ma non vedo l’ora di lavorare con lui e far crescere insieme il team”.

“Devo scoprire la macchina, vedere quanto siamo competitivi. Dobbiamo colmare il distacco dalla Mercedes e spero che potremo batterli regolarmente con entrambe le macchine, sfidarli e regalare un miglior spettacolo alla Formula 1. Ci vorrà un po’ per modificare il quadro, perciò confido in quello che ho sentito dagli ingegneri, che hanno lavorato davvero sodo nel corso dell’inverno”.

“Ho certamente vissuto un anno molto duro. Sono stato il primo pilota a contrarre il coronavirus. Ora è un po’ più normale, le persone se lo prendono, ma all’epoca mi sentii il più stupido del mondo. Per me è stato molto duro da gestire. Inoltre era un momento molto critico della mia carriera perché non mi avevano rinnovato il contratto, ho perso il sedile nel mio vecchio team, ma alla fine è andata bene. Non sapevo cosa sarebbe potuto accadere, ma all’epoca ero piuttosto rilassato. Pensavo che avevo già vissuto una carriera straordinaria ed ero soddisfatto di me stesso, ma dovevo dare il massimo e vedere cosa sarebbe accaduto. E quando mi si è presentata l’opportunità della Red Bull ci sono stati degli alti e dei bassi nelle trattative, ma alla fine tutto è andato bene. Occasioni del genere si presentano una volta nella vita, lo so e sono pronto a farla funzionare”.

“Quando persi il sedile fu una brutta botta, ma non persi motivazione. Ho dato tutto me stesso a quel team e non me lo aspettavo, ma fin da subito ho ricevuto tutto il sostegno dai miei tifosi e da tutti i messicani, questo mi ha mantenuto motivato. Non vedo l’ora di guidare una Red Bull al Gran Premio del Messico, sarà straordinario e sono sicuro che ora ci siano molti messicani che amano la Red Bull“.

Sergio Perez (Foto Mark Thompson/Getty Images/Red Bull)
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Fabrizio Corgnati

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