Vettel sgombra il campo da paragoni scomodi e dice che il suo passaggio in Aston Martin non sarà una nuova era Red Bull.
I suoi tifosi non sperano altro. Dopo sei stagioni con pochi alti e molti bassi a Maranello, sono in tanti ad augurarsi di rivedere Sebastian Vettel di nuovo in lotta per la vittoria. Certo, ricalcando molti tratti della Mercedes, la macchina che si troverà tra le mani lo farà tornare a battagliare davanti, ma lui, non vuole pensarci. Al contrario ha già preferito avvisare i suoi seguaci che, no, non sarà possibile replicare l’epoca d’oro targata Red Bull che lo vide dal 2009 al 2013 dominare senza rivali.
L’età non è più la stessa, la concorrenza è forse più agguerrita, ma soprattutto le Frecce Nere sono ancora troppo superiori alle vetture avversarie.
Perché con l’Aston Martin sarà un’altra storia
Parlando a f1-insider.com Seb ha voluto sottolineare come le situazione sia diversa. Per approccio e per esperienza. “Non si possono comparare i due punti di partenza”, ha precisato. In effetti da allora è cambiato tutto anche se prima c’era l’ansia di affermarsi e ora potrebbe esserci quella del riscatto.
Sicuramente, alla corte di Lawrence Stroll il quattro volte iridato, troverà un ambiente più familiare e meno oppressivo di quello Ferrari, dove da sempre è la politica a farla da padrona.
“Credo che piaccia a tutti stare in un posto in cui si collabora e c’è sinergia”, ha dichiarato il 33enne. “Sebbene al momento sia una novità per me, sono convinto che funzionerà. Bisogna essere aperti a ciò che è inedito”, ha aggiunto abbracciando il cambiamento, che per quanto concerne le metodologie di lavoro potrebbe sì avere delle somiglianze con quelle in uso all’equipe energetica, in cui l’organico era ed è primariamente inglese.
Chiara Rainis