Il nuovo CEO della F1 Domenicali spiega come la massima serie riuscirà a risollevarsi e ad attrarre i costruttori.
Ormai da qualche tempo il Circus ha perso appeal sia nei confronti delle Case automobilistiche, sia dei tifosi. Per questo nell’immediato dovrà darsi da fare per non sprofondare ulteriormente o addirittura sparire.
Liberato il campo da Chase Carey, decisamente poco avvezzo al tema competizioni, l’esperto Stefano Domenicali, dovrà tentare di correggere il tiro e rimettere la F1 in carreggiata, a partire da un approccio più sostenibile, a costi ridotti.
Sebbene al momento la massima serie a ruote scoperte non versi in condizioni ottimali pur restando uno degli sport più apprezzati in assoluto, per l’ex dirigente Lamborghini promosso a grande Supremo della disciplina, già qualche costruttore avrebbe mostrato interesse verso una piattaforma che, piaccia o meno, raggiunge tutto il mondo.
“Il Circus potrà novità tecnologiche, ma altresì valore aggiunto al produttore di macchine”, ha spiegato a Sky Sport F1 sostenendo che la sfida più grande oggi è quella di svecchiarsi.
“Noi non possiamo preoccuparci del fattore mobilità. Non è quello il nostro scopo, ma di certo per i produttori potremmo rappresentare un vettore utile a rinfrescare la loro immagine a beneficio per il futuro”, ha argomentato.
Per allargare invece il bacino di pubblico, il 55enne imolese ha ribadito l’esigenza di insistere su piattaforme innovative e molto amate dai teenager come Netflix. “Dobbiamo assicurarci di non perdere delle opportunità”, ha ribadito. “Le giovani generazioni sono multi-connesse, di conseguenza se proponi un’offerta noiosa è inevitabile che perdi contatti”.
Il futuro prossimo del Grande Circo potrebbe prevedere altresì un ritocco al format di gara, da aggiungersi a quello relativo alla riduzione del minutaggio delle prove libere del venerdì passato da 90 a 60. “Ne parleremo assieme agli azionisti”, ha promesso confermando i lavori in corso.
Chiara Rainis
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