Pedro de la Rosa, ex collaudatore della Ferrari, avverte il suo connazionale Carlos Sainz della pressione che subirà a Maranello 
Il passaggio alla Ferrari rappresenterà una prova complicata, ma Carlos Sainz è pronto ad affrontarla. Ne è convinto il suo connazionale ed ex collega Pedro de la Rosa, veterano di 105 Gran Premi in Formula 1 e, soprattutto, già collaudatore della Rossa di Maranello. De la Rosa sa bene che cosa si prova ad accomodarsi nell’abitacolo di una monoposto della squadra più gloriosa e storica del Mondiale a quattro ruote.
“La Ferrari è più di una scuderia di Formula 1, va oltre”, racconta ai microfoni del Corriere dello Sport. “Sono rimasto lì solo due anni come collaudatore, ma per me è stata un’esperienza unica. Tutti i piloti sognano di poter guidare prima o poi una Ferrari. Ti segna per sempre. Carlos deve esserne orgoglioso”.
De la Rosa spinge Carlos Sainz
Ma l’altra faccia della medaglia è che la nomina a pilota ufficiale del Cavallino rampante porta con sé anche grandi responsabilità, in particolare alla luce della crisi di risultati in cui la Scuderia è precipitata nella passata stagione. Secondo De la Rosa, Sainz non deve farsi toccare da questi aspetti, ma al contrario concentrarsi soltanto sul suo lavoro.
“La pressione a Maranello è tremenda”, riconosce Pedro. “Ma lui ha cinque stagioni di esperienza in Formula 1 e la sua ultima alla McLaren è stata spettacolare. Non deve pensare al contesto mondiale o al recente passato della Scuderia, ma solo a guidare. Andare alla Ferrari è un’occasione unica e lui è pronto”.
Si prospetta una stagione speciale per la Spagna dell’automobilismo, non solo per la promozione di Carlos Sainz, ma anche per il ritorno di Fernando Alonso sulla griglia di partenza con il team Alpine, ex Renault. Anche questa novità stuzzica molto l’attenzione di De la Rosa. “C’è un’enorme attesa, io sono il primo a non vedere l’ora”, afferma. “Dopo molti anni abbiamo di nuovo due piloti molto forti in due ottime scuderie. La Spagna non ha una Ferrari, le nostre Ferrari sono i grandi piloti”. 
