Sylvain Guintoli, collaudatore del team Suzuki, svela alcune tappe dell’evoluzione della GSX-RR che hanno portato Joan Mir a conquistare il Mondiale.
Dietro il successo di Suzuki c’è anche il certosino lavoro del collaudatore francese Sylvain Guintoli che ha seguito l’evoluzione della GSX-RR dal 2017 ad oggi. Il tester ha provato gli aggiornamenti del prototipo di Hamamatsu prima di passarli ai piloti ufficiali, mettendo nelle mani di Joan Mir l’arma vincente che gli ha consentito di conquistare il titolo mondiale nel 2020. “Di solito faccio circa 10.000 chilometri di prova, ma nel 2020 è stato molto più difficile a causa della pandemia”, ha rivelato il collaudatore.
Nel suo blog sul sito ufficiale Suzuki, ricorda i suoi primi giri sulla GSX-RR. Già allora, ha riconosciuto un punto di forza della Suzuki: “La mia prima impressione è stata che la GSX-RR fosse molto bilanciata, ma c’era un problema con il motore. Questo equilibrio è diventato in qualche modo il filo conduttore della GSX-RR – ed è la cosa più importante nelle gare GP perché alla fine queste moto sono troppo forti per le piste e troppo forti per il livello di grip, quindi questa è la chiave da gestire, quello che hai e ottenere il meglio da esso”.
Il primo decisivo step tecnico c’è stato all’inizio del 2018, grazie ad un quattro cilindri in linea più equilibrato che ha permesso di migliorare in tutte le aree. “Il motore era migliorato e tutti i mezzi che erano stati utilizzati per contrastare il problema con il motore erano ancora utili e vantaggiosi. Perché eravamo profondamente immersi nella moto e grazie a questo abbiamo imparato ancora di più sulla GSX-RR”. A fare da corollario anche le altre aree tecniche, come l’aerodinamica, il freno motore, che hanno dato spinta ad un ulteriore step nel 2019 e consentito ad Alex Rins di ottenere due vittorie.
Infine l’aggiornamento che ha permesso alla Suzuki di mettere le mani sul titolo mondiale: il telaio. “L’ho provato per la prima volta nei test invernali di Sepang ed è stato un grande miglioramento. Dà al pilota la possibilità di frenare più forte. Questo è stato un grande vantaggio. Joan frena tardi e frena forte, quindi questo lo ha davvero aiutato. Anche il nuovo motore è stato migliore in alcune aree nel 2020. Quindi abbiamo fatto un grande passo lo scorso anno”. Sylvain Guintoli conclude: “Suzuki ha sempre costruito motociclette che sono brave in manovrabilità e in curva. È radicato nel DNA e la GSX-RR 2020 è stata la più grande in questo senso”.
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