Renault verso un accordo a sorpresa con la Williams? La scuderia di Grove potrebbe diventare il suo Junior Team.
E pensare che nei giorni scorsi Mercedes aveva parlato di rafforzamento del rapporto di collaborazione con la Williams grazie alla fornitura non solo del motore, ma altresì del cambio e dl sistema idraulico. Adesso invece le ultime indiscrezioni danno qualcosa di totalmente diverso.
La scuderia britannica potrebbe diventare una sorta di Alpha Tauri della Renault, così da dare spazio ai giovani svezzati dalla Losanga. Il motivo di questa offerta un po’ inaspettata sarebbe proprio la consapevolezza del marchio di Viry-Chatillon dell’impossibilità di garantire un sedile ai suoi ragazzi, ovvero Christian Lundgaard, Guanyu Zhou e Oscar Piastri, tutti ad oggi impegnati in F2.
Considerato il legame con Stoccarda, un simile accordo potrebbe rivelarsi piuttosto complicato da concretizzare, a meno di un divorzio in toto e il passaggio da parte del team di Grove ai propulsori francesi. Se questo avverrà nel 2022 o più avanti resta da vedere.
La Williams non è l’unica nel mirino di Renault
La Casa transalpina, rilanciata dalla Presidenza De Meo, grande amante delle competizioni, sarebbe più interessata che mai a moltiplicare i proprio rami in F1. Ciò anche per motivi puramente pratici. Innanzitutto poter godere di più clienti consente di sviluppare le complicate power unit ibride più rapidamente, in secondo luogo, un maggior numero di squadre alle proprie “dipendenze” accresce il potere politico e decisionale nei rapporti con la FIA.
Infatti non va dimenticato come dopo l’addio alla Red Bull e alla McLaren, Renault produca le PU soltanto per sé stessa. Non esattamente una situazione esaltante anche per quanto concerne il marketing e l’impatto sul mercato dell’auto.
Dunque, qualora dovesse saltare questa via Williams, il costruttore d’oltralpe potrebbe tentare l’aggancio Alfa Romeo. Dopo tutto di recente il responsabile della ex Sauber Vasseur aveva detto che il matrimonio con la Ferrari poteva anche concludersi a fine 2021.
Chiara Rainis