Il rapporto tra Hamilton e la Mercedes non si risolverà solo un pista. Assieme hanno appena creato una Fondazione per aiutare le minoranze.
Del 2022 si discuterà in estate. Per adesso Lewis Hamilton e la Mercedes hanno deciso di dirsi un sì circoscritto all’anno in corso. Consapevole del momento difficile che sta attraversando l’automotive il sette volte iridato ha alla fine ceduto sulla cifra, accontentandosi, si fa per dire, di 35 milioni di sterline.
“Il gruppo Daimler, di cui la Casa della Stella fa parte, sta attraversando una fase di grande trasformazione verso la mobilità elettrica. Ciò significa impegnarsi in grandi investimenti in una fase in cui la realtà finanziaria è molto diversa rispetto a quella di qualche tempo fa”, ha motivato il sacrificio richiesto al britannico il boss Toto Wolff.
Un contratto che è un patto di fedeltà
Già nei mesi scorsi Ham aveva manifestato l’interesse di una partnership a lungo termine con il brand tedesco per diventarne un simbolo, un’icona, un po’ come era stato il connazionale Stirling Moss.
Alla fine però è emerso un progetto ancora più concreto: una Fondazione per garantire a chiunque abbia la passione per il motorsport di accederci. “L’idea è venuta al Presidente Ola Kallenius. Garantire un contributo finanziario al nostro progetto su diversità ed uguaglianza ci è sembrata la cosa giusta da fare. Si tratta di un investimento multi-milionario che gestiremo insieme a Lewis”, ha spiegato il dirigente austriaco.
Tornando al contratto appena siglato e alle voci su possibili veti imposti dall’asso di Stevenage nei confronti di George Russell e Max Verstappen, il 48enne ha negato tutto. “La verità è che non è stato dedicato un solo secondo di discussione a clausole che fanno riferimento ad uno specifico driver”, si è affrettato a concludere ribadendo come le scelte relative alla line-up spettino ai vertici e non a chi guida.
Chiara Rainis