Hamilton come Senna. L’ex manager McLaren Whitmarsh fa un parallelo con la lunga trattativa con il brasiliano per il 1993.
Chissà se Hamilton questa storia la conosceva e per questo ha voluto giocare ad imitare il suo idolo. Scritta la parola fine sull’estenuante vicenda del rinnovo contrattuale tra Lewis e la Mercedes, qualcuno ha ricordato come non si sia trattato della prima volta di un tira e molla tanto lungo in F1.
Stiamo parlando di Martin Whitmarsh, a lungo spalla di Ron Dennis, storico boss della McLaren vincente. Il dirigente britannico ha scomodato addirittura Ayrton Senna. In dubbio se rimanere o andare alla Williams del rivale Prost come poi fece nel 1994, il tre volte iridato partì per la stagione 1993 avendo siglato un accordo valido per poco meno di un terzo del campionato. “Aveva firmato per un milione di dollari a gara”, ricorda l’ex direttore delle operazioni.
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Se nel caso di Ham le preoccupazioni hanno riguardato il 2022 e la rivoluzione tecnica, a bloccare il brasiliano erano state le noie finanziarie del team e l’uscita di scena improvvisa del motorista di Sakura. “Non voleva più continuare”, ricorda il 62enne. Il problema riguarda essenzialmente la consapevolezza che per l’anno successivo avrebbe avuto a disposizione un propulsore cliente della Ford. “Il suo desiderio era proseguire in un’equipe al 100%. Ed era comprensibile”. Perplesso e indeciso sul da farsi, il paulista volò addirittura in Arizona al Firebird Raceway per provare una monoposto di IndyCar del team Penske valutando anche la possibilità di gareggiare in America.
“Per oltre 24 anni la McLaren aveva avuto utili in F1 e anche negli altri business in cui era impegnata. Ma tra il 1992 e il 1993 arrivammo a perdere 1,5 milioni di sterline”, ha rammentato la difficoltà di quelle fasi l’attuale CEO di Ben Ainslie Racing.
Alla fine Senna proseguì fino al termine della stagione concludendo in seconda piazza alle spalle del Professor Alain.