Magnussen risponde con un due di picche all’offerta per il 2021 avanzata dalla Haas, ma non esclude il ritorno con un’altra squadra.
Giusto un paio di giorni fa, in un articolo, avevamo riportato la volontà espressa dal team principal Gunther Steiner di riportare Romain Grosjean e Kevin Magnussen in Haas in qualità di piloti di riserva. “Non ci siamo lasciati male. Sono sicuro che sarebbero contenti anche loro”, aveva detto l’ingegnere. Ma evidentemente non aveva capito bene.
Se sul ginevrino non possiamo aggiungere nulla non avendo replicato all’idea dell’ex capo, del danese confermiamo che non ha particolarmente gradito. Mandato via anche per ragioni finanziarie non potendo godere dei medesimi appoggi del russo Nikita Mazepin, il driver di Roskilde si è ormai convertito alle corse americane, nello specifico alla serie IMSA. Di conseguenza il suo interesse a riagganciarsi alla scuderia di provenienza, tra l’altro di bassa classifica, è pari a zero.
Di nuovo in F1 se mi chiamasse Mercedes
Fresco di firma con Peugeot per partecipare al campionato WEC nel 2022, il biondo pare aver messo una pietra sopra al recente passato. “Il Circus probabilmente è un capitolo chiuso per me”, ha dichiarato al quotidiano BT.
Ciò significa che qualora dovesse arrivare una chiamata come successo per ben due volte a Nico Hulkenberg nel 2020 con la Racing Point per sostituire qualcuno colpito da Covid arriverà in diniego. “Non credo che sarebbe interessante. Ho trascorso degli anni piacevoli in Haas e con Steiner siamo rimasti amici, dunque se avrà bisogno di un consiglio ci sono. Partecipare ad una gara però anche no”.
Dopo una militanza di sette stagioni nella massima categoria senza mai riuscire a regalarsi un lampo di luce, il 29enne continuerà a seguirla dal divano di casa, a meno che non fossero le Frecce Nere a cercarlo.
“Se mi chiamasse Toto Wolff, prenderei l’offerta più seriamente”, ha chiosato tra il serio e il faceto.
Chiara Rainis