Raikkonen e il motorsport sono e restano inseparabili. Per il finnico impegni nelle corse anche dopo il ritiro dalla F1.
Il suo approccio a volte tra il distratto e lo strafottente lo ha reso uno dei personaggi più divisivi della F1 degli ultimi vent’anni. Qualcuno lo ama, altri lo odiano. Per alcuni è un ottimo pilota, per altri soltanto uno scarsone. Ma una cosa è sicura. A 41 anni suonati Kimi Raikkonen ha ancora entusiasmo da vendere. Cresciuto a pane e motocross nei boschi di Espoo, poco distante da Helsinki, Iceman non ha per nulla voglia di smettere. E anche qualora al termine del 2021 dovesse arrivare per lui la bandiera a scacchi per quanto concerne la F1, il finnico ha già confermato che continuerà a correre.
Il futuro di Raikkonen tra lo sterrato e gli ovali
Per la prima volta nel Circus nell’ormai lontanissimo 2001 il #7 potrebbe decidere di proseguire la sua carriera automobilistica negli Stati Uniti, dove approdò nel 2011 stanco delle gare contro il cronometro proposte dal WRC a cui aveva preso parte per due stagioni dopo essere stato mandato via dalla Ferrari a fine 2009.
Chiamato dall’olandese Formule 1 a fare un quadro di quale potrebbe essere il suo futuro una volta fuori dal paddock, il driver Alfa Romeo ha detto: “Ci sono molte cose divertenti che potrei fare, ma finché sarò impegnato in F1 non ci penserò. Potrebbe essere il rally, o la NASCAR, oppure qualcosa di completamente diverso”.
Il biondo di ghiaccio non si è sentito di escludere neppure la strada dell’endurance, decisamente apprezzata da chi esce dalla classe regina delle quattro ruote. Protagonista lo scorso anno assieme al compagno di box Antonio Giovinazzi di uno spot per il Biscione in cui percorreva la Nordschleife, Raikkonen ha ipotizzato una sua presenza alla 24 Ore del Nurburgring. “Sarebbe bello”, ha concluso, sicuro che il suo domani sarà ancora caratterizzato dal rombo di un motore.
Chiara Rainis