A quanto pare un grande ingegnere dell’Aprilia aveva demolito al suo arrivo Valentino Rossi non ritenendolo un campione.
La strada di un campione è fatta anche di porte in faccia. Valentino Rossi, nonostante fosse figlio di un ex pilota, ha dovuto faticare comunque, come è giusto che sia, per arrivare nel Motomondiale. L’uomo che prima di tutti gli ha dato la possibilità di correre con i grandi del motociclismo è stato Carlo Pernat.
Nel documentario Ruta 46-Ruta 93 di DAZN Spagna, proprio il #46, parlando del manager genovese ha rivelato: “È lui che mi ha permesso di firmare il mio primo contratto. Lui mi ha portato nel Mondiale”. Insomma un motivo di grande soddisfazione per Pernat, che può fregiarsi di aver scoperto diversi talenti italiani negli anni e che all’epoca portò il Dottore in Aprilia per trasformarlo in un fuoriclasse.
Pernat: “Valentino è il migliore della vecchia generazione”
Nel documentario il manager ha poi raccontato un piccolo aneddoto accaduto in seno all’Aprilia: “Witteveen, che era l’ingegnere numero uno delle due ruote disse: Questo ragazzo non sarà mai un campione”. A questo un ironico Valentino Rossi ha subito risposto: “Per fortuna si è sbagliato”.
Pernat ha poi affrontato anche dell’eterna lotta tra Marquez e Rossi trincerandosi dietro un’inusuale diplomazia: “Valentino è il migliore della vecchia generazione. Marc lo è della nuova”. Il Dottore ha condiviso con il manager genovese forse gli anni più belli della sua carriera.
Erano quelli infatti gli anni della spensieratezza, quando Valentino non era ancora Valentino Rossi e poteva scorrazzare per il paddock senza uno stuolo di fan e giornalisti a rincorrerlo. Gli anni in cui a il Dottore si è formato tra vittorie ed errori diventando il pilota che è oggi.
Antonio Russo