Cortese ha dovuto affrontare un lungo calvario dopo il grave incidente nel round Superbike di Portimao 2020. Il pilota racconta come sta.
Non vedremo Sandro Cortese nella griglia Superbike del 2021. Il pilota deve ancora recuperare completamente dal brutto infortunio subito a seguito dell’incidente del round di Portimao 2020.
Ha rischiato gravi conseguenze fisiche, ma per fortuna non si è concretizzato alcun tragico scenario. Il tedesco con il tempo sta migliorando la propria condizione fisica e la cosa migliore è evitare per quest’anno di prendersi dei rischi, lavorando su un ritorno nel 2022. Ovviamente una stagione di stop non è mai auspicabile, però quando si è reduci da un grade infortunio serve essere prudenti.
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Cortese in un’intervista concessa al sito ufficiale WorldSBK.com ha ammesso che difficilmente quest’anno correrà: «Complicato per me gareggiare nel 2021. I sedili migliori sono stati presi, quindi mi concentrerò sul mio pieno recupero e vedremo cosa mi riserverà il futuro. Sono molto grato di essere vivo, di poter camminare normalmente e di potermi godere la vita. Ovviamente le corse mi mancano, però ho rischiato di finire su una sedia a rotelle».
Il rider tedesco riconosce che l’incidente di Portimao avrebbe avuto rovinargli la vita pesantemente. Per quanto sia andata male, è stato comunque fortunato a non aver subito conseguenze peggiori. Avrebbe potuto non camminare sulle sue gambe. In ospedale in Portogallo gli venne stata diagnosticata una frattura della vertebra T7, fortunatamente senza interessamento midollare e dunque senza rischio paralisi. Si fratturò anche cinque costole e la tibia della gamba destra.
Ha dovuto attraversare un lungo travaglio. Il controllo di dicembre è stato positivo, ma non è ancora al 100%. Ad aprile deve fare una nuova operazione per rimuovere una piastra.
Cortese spera di rimettersi in forma per poter coronare il sogno di tornare a gareggiare in futuro: «Il mio desiderio è tornare su una moto con una squadra competitiva. Ho 31 anni, non troppo vecchio per correre, quindi se torno con un buon team, lo farò. Non sono il tipo di pilota che si limita a fare presenza nel paddock; se torno, voglio essere davanti e lottare per le prime posizioni».
Per il 2021 è complicato immaginarlo in pista, anche perché un team si prenderebbe un rischio ingaggiando un pilota reduce da un grave infortunio come il suo. Inoltre, nei principali campionati le selle sono quasi tutte occupate e non sembra esserci spazio per lui. Salvo sorprese, lo rivedremo come rider titolare solo nel 2022 se il recupero fisico andrà liscio.
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