L’ex manager di Valentino Rossi, Carlo Pernat, non è convinto che il Dottore abbia chance di far bene nel corso di questa stagione
“Lui si diverte e va bene così, ma per me sarebbe stato meglio se avesse lasciato prima”. Carlo Pernat, il veterano dei manager della MotoGP, che di Valentino Rossi fu il primo procuratore in carriera, si dice decisamente poco convinto delle possibilità che il suo ex assistito ha di far bene nel corso della prossima stagione del Motomondiale.
Nonostante gli stimoli psicologici in più che potrebbe portargli il debutto nella squadra satellite Petronas, infatti, Pernat è convinto che il Dottore pagherà sempre di più lo scotto dell’età ormai avanzata (proprio questa settimana ha tagliato il traguardo dei quarantadue anni). E nelle chance di lottare per il famigerato decimo titolo iridato, il genovese non ci crede proprio più.
“Per me non si giocherà il Mondiale”, taglia corto Carletto ai microfoni del sito specializzato GPOne.com. “Magari riuscirà a fare qualche bella gara, ma gli anni passano e l’anno scorso non ci ha lasciato un bel ricordo, perché quando ha rischiato è caduto. È tutto giustificabile, ma a oggi non me lo vedo a giocarsi i podi. Pronto a essere smentito, ma a 42 anni comanda più la testa che il polso, e dice di non aprire. Nel 2020 l’ho visto in difficoltà quando stava con i primi ed è quello che mi fa pensare”.
Un’opinione molto diversa, invece, è stata quella che ha espresso proprio questa settimana il papà del fenomeno di Tavullia, Graziano Rossi, il quale ha sostenuto alla Gazzetta dello Sport che suo figlio “ha intatta la capacità di vincere e andando in Petronas dal punto di vista emotivo-sportivo può essere un passo avanti perché avrà materiale di primissimo ordine, senza la responsabilità del pilota ufficiale. Quest’anno sono molto ottimista”. Chi avrà ragione sulla competitività di Valentino Rossi?
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