Pit Beirer parla di evoluzione dei motori, delle richieste dei piloti KTM e sull’esperienza in emergenza sanitaria che ha allontanato il pubblico.
KTM prosegue con l’evoluzione della RC16 in vista del primo test IRTA in Qatar che prenderà il via il giorno 5 marzo con lo shakedown. Dopo i cinque podi e le tre vittorie a Mattighofen si aspettano risultati importanti, sia dal team factory che da Tech3. Perdono le concessioni e quindi l’evoluzione del motore sarà congelato alla vigilia della prima gara, i test potranno tenersi in numero militato con i piloti ufficiali, potranno utilizzare solo sette motori e non più nove. Nel 2020 erano consentiti solo cinque motori per i team vincitori e sette motori per i “team in concessione” nei 14 Gran Premi.
Il lavoro sui motori
Sui propulsori bisogna lavorare non solo in termini di potenza ma anche di affidabilità. “Quando parliamo di migliorare le moto da corsa, i piloti hanno gli stessi desideri ogni anno – spiega Pit Beirer a Speedweek.com -. Vogliono una maggiore trazione, vogliono che le moto rimangano vicine alla traiettoria ideale in curva in modo che possano alzare il gas presto quando escono. Quindi non deve mai esserci un fermo tecnico… Il punto critico in curva è sempre quello di entrare presto e rimettere la moto in piedi presto… Stiamo lavorando duramente su questo”.
La MotoGP è un settore che ti costringe a migliorare continuamente, vietato fermarsi anche un solo mese, si rischia il sorpasso immediato dalla concorrenza. “Devi continuare a portare aggiornamenti in pista, altrimenti non sarai in grado di mantenere la tua posizione attuale. Questa è la cosa interessante e grandiosa di questo sport e di questa classe. Non sai mai come trovare i nuovi aggiornamenti. Ma lo farai e dovrai risolverlo insieme ai tuoi tecnici per fare un altro passo avanti”.
L’emergenza sanitaria
L’esperienza del 2020 con la pandemia Covid-19 ha insegnato a non arrendersi mai anche davanti alla difficoltà. Dorna ha svolto un ottimo lavoro per consentire l’esecuzione del Mondiale senza troppi problemi. Il 2021 non sarà molto diverso e bisognerà fare i conti ancora una volta con una situazione anomala. “Dovevamo e dobbiamo imparare a proteggerci, indossare maschere, mantenere le distanze e rispettare le norme igieniche. Ma non voglio necessariamente imparare qualcosa per la vita da questa miseria. Prima di tutto, vogliamo lasciarci alle spalle questa pandemia e tornare alla normalità. E voglio rivedere il prima possibile gli spettatori sugli spalti”.
Leggi anche -> Ramon Aurin: “Pol Espargarò lotterà presto per il Mondiale”