Marc Marquez non può ancora salire sulla sua Honda: per questo motivo, nei video di presentazione, si è dovuto ricorrere ad una controfigura
Sulla Honda di Marc Marquez è salita una controfigura. No, non ci riferiamo al collaudatore Stefan Bradl, che ha preso il suo posto come supplente per tutto lo scorso campionato del mondo di MotoGP e che sembra destinato a ricoprire lo stesso ruolo almeno per i primi Gran Premi della nuova stagione.
E non stiamo nemmeno parlando di Andrea Dovizioso, che pure aveva accarezzato per qualche settimana il sogno di essere prescelto per scaldare la sella del campionissimo di Cervera in attesa del suo ritorno in forma. No, l’uomo che si è permesso di “usurpare” (naturalmente tra virgolette) il trono del re del Motomondiale è un altro, e non si conosce nemmeno il suo nome. Si sa soltanto che è un ex pilota, in passato vincitore nel Cev, il campionato motociclistico spagnolo, e nel campionato catalano di velocità. Gli altri suoi dati sono rimasti rigorosamente coperti dall’anonimato, per precisa richiesta dello stesso diretto interessato.
Marquez non può salire in moto, nemmeno per un video
Perché la Honda ha deciso di affidarsi ad un corridore che ha ormai appeso il casco al chiodo, per giunta semisconosciuto? Perché non ha dovuto percorrere nemmeno un giro in gara e neppure in un test, ma semplicemente salire sulla Rc213V in occasione del servizio fotografico per la presentazione del nuovo modello della Casa alata. Neppure in quell’occasione, semplicemente per effettuare qualche ripresa nello scenario di un vecchio stabilimento della Pirelli nella zona industriale nei pressi di Manresa, infatti, il Cabroncito ha potuto assaporare la soddisfazione di risalire sulla sua moto.
“Non l’ho toccata”, ha ammesso lui stesso. “Nella presentazione ero io quello comparso nelle foto, ma non nel video. Non potevo, mi è stato vietato. Solo ieri, per la prima volta, ho potuto salire sulla bicicletta da strada, per mezz’ora, ed è andato tutto liscio. Potrò risalire in moto solo quando il medico mi darà l’ok”.
Potrà sembrare un eccesso di prudenza, ma visti i danni provocati dal suo sconsiderato tentativo di rientrare in gara già a pochi giorni dalla prima operazione, è comprensibile come mai ora i dottori blocchino qualsiasi movimento potenzialmente pericoloso del braccio destro del campione catalano, finché il callo osseo non si sarà consolidato completamente. Così è stato necessario ricorrere ad una controfigura. Anche se solo per qualche scatto.
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