Romain Grosjean ha sbagliato ad accettare il passaggio al campionato americano di IndyCar. Secondo Gene Haas, doveva finire la sua carriera
Non si gioca con la fortuna. Romain Grosjean deve ringraziare la buona sorte, per non aver perso la vita nel tremendo rogo di cui è stato vittima nel corso del Gran Premio del Bahrein, al volante della sua Haas. E questo dovrebbe indurlo a decidere semplicemente di appendere il suo casco al chiodo, e di interrompere la sua carriera nelle corse.
È quanto afferma il proprietario della sua ex squadra in Formula 1, Gene Haas, che pure prima dello schianto si stava preparando a sostenere il passaggio del pilota francese al campionato americano di IndyCar Series. “Ci aveva chiesto se lo avremmo voluto sponsorizzare in IndyCar e all’inizio ero piuttosto aperto a quest’idea”, ha rivelato ai microfoni del sito specializzato statunitense Racer. “Ma poi, dopo il suo incidente in Bahrein, ero semplicemente contento che non si fosse ucciso, che fosse sopravvissuto nonostante la vettura assolutamente distrutta”.
Haas a Grosjean: basta con le corse
A quel punto, Gene Haas ha ritenuto che Grosjean dovesse soltanto smettere di correre: “Ha una moglie e tre figli, quindi gli ho semplicemente detto che non potevo dargli dei soldi per andare ad ammazzarsi. Sentivo che avesse bisogno di restare a casa e prendersi cura della sua famiglia. Ha evitato la morte, non so se vi siete resi conto veramente di quello che è successo. Se l’angolo d’impatto fosse stato diverso di pochi gradi, non sarebbe potuto uscire dai rottami. Quindi è stato estremamente fortunato, e anche noi della squadra. Non avremmo potuto, non avrei potuto affrontare una vedova o i suoi orfani”.
Eppure, Haas non è sorpreso che Grosjean sia andato avanti con i suoi piani: “Lui è un pilota pazzesco, nei suoi giorni migliori è a livello dei più forti. Ama guidare, questa è la sua scelta. Ma io non voglio far parte della scelta sbagliata. Per il fatto che ne è uscito indenne mi sento fortunato io tanto quanto lui, quello è stato il giorno più fortunato di tutta la storia della Haas in F1. Forse vederlo uscire dalla macchina è stato il momento in cui mi sono sentito più felice da quando sono impegnato nelle corse”.