A differenza di Verstappen, Perez non ha nascosto di avere alte aspettative per il suo primo anno in Red Bull.
La domanda che tutti si stanno ponendo è se la Red Bull quest’anno sarà in grado di battere la Mercedes, o perlomeno di avvicinarsi e di vincere qualche gara in più rispetto alle recenti campagne. Ma mentre Max Verstappen, forse perché consapevole del limitato spazio di intervento sulla monoposto a causa del regolamento FIA, o magari per puro tatticismo, ha espresso dei dubbi sulla possibilità di centrare l’obiettivo, Sergio Perez non ha celato un certo ottimismo.
E come potrebbe essere altrimenti. Il messicano ha rischiato di uscire di scena dopo aver fatto la stagione della vita ed invece si è trovato su un treno che bene o male è l’unica costante dopo le Frecce Nere.
“Ho una grande opportunità. Non tutti l’hanno avuta”, si è affrettato a sottolineare dettandosi i compiti da affrontare nelle prossime settimane: “Per prima cosa dovrò comprendere l’auto e poi cercherò di migliorarla”.
Fiducioso che il divario dai tedeschi verrà colmato nel breve periodo, il driver di Guadalajara ha parlato di grandi progressi da parte del team austriaco.
Cosa distingue Perez da Verstappen
E sul confronto con il #33, cocco di casa e favorito del talent scout Helmut Marko, ha evidenziato come assieme potrebbero davvero rivelarsi un’arma letale contro la Stella. “Lui è molto forte in qualifica, io invece sono costante nel passo gara. In questo modo potremo tirare fuori il massimo dalla RB16B.
Un po’ come Icaro vide le sue ali sciogliersi dopo essersi avvicinato troppo al sole, chiunque si è seduto al fianco dell’olandese non ha fatto una bella fine. Checo però non se ne preoccupa. Al contrario punta a far leva sulla propria esperienza.
“Penso sia un’arma molto importante”, ha analizzato. “Quando le cose non vanno nel verso giusto la pressione crescere sempre di più, e se non sei preparato ti colpisce in modo duro e ti condiziona”. Un pericolo che il 31enne conta di non correre più.
Chiara Rainis