Il preparatore atletico di Joan Mir racconta l’ascesa del campione

Tomas Comas è il preparatore atletico del campione del mondo Joan Mir. Ai microfoni di Motogp.com svela alcuni retroscena del pilota Suzuki.

Joan Mir con Tomás Comas (foto Instagram)

La vittoria iridata di Joan Mir non è solo frutto della sua Suzuki GSX-R e della costanza dei risultati, ma anche di uno staff che ha lavorato sodo e in maniera professionale. Tra questi anche il suo preparatore atletico Tomas Comas, persona di fiducia del pilota maiorchino. È una delle persone che conoscono meglio lo spagnolo e con cui lavora fianco a fianco da anni.

L’allenatore di Joan Mir ha ricordato i suoi esordi con il pilota delle Baleari presso il Centro Tecnico delle Isole Baleari. Dal primo momento hanno avuto “un legame speciale e diverso con gli altri. Il confidente di Mir ha commentato che si tratta di un ragazzo che “si è lasciato insegnare (…) puntava molto in alto, vedeva le sue capacità, coordinazione, predisposizione e desiderio diversi dagli altri”, ha raccontato ai microfoni di MotoGP.com.

La collaborazione è iniziata nel 2011 e non si è mai interrotta, dal 2017 lo segue anche durante i Gran Premi lavorando solo per lui. “Alla fine del 2016 mi ha suggerito di lavorare da solo con lui e di viaggiare durante le gare, è stata una sfida che ho raccolto con entusiasmo. Nel 2017 ho iniziato con lui”. Nel 2020 è arrivata l’incoronazione con la conquista del suo primo titolo in classe regina. “Il 2020 è stato un anno in cui dal primo momento ho già visto quei passi in avanti e quella convinzione. Domenica sera dopo il primo podio in Austria gli ho detto ‘ho visto che hai fatto un passo’”.

La forza mentale del pilota Suzuki è stata fondamentale per Mir per poter gestire perfettamente un anno complicato come l’ultimo: “Joan è una persona che quando fa clic, un passo, non torna indietro e va sempre oltre. Quello è stato un punto di svolta. Era molto forte, predisposto e convinto. Con il passare delle gare – ha concluso Tomas Comas – si sono accentuate queste qualità”. Un’altra caratteristica che gli ha permesso di raggiunte il traguardo storico è l’aver mantenuto i piedi ben saldi a terra, anche dopo il successo mondiale.

 

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