Tutto il dolore dei suoi piloti Nicolò Bulega e Fabio Di Giannantonio, tornati in pista il giorno dopo la morte di Fausto Gresini
Il lutto per Fausto Gresini, che accomuna tutto il mondo del motociclismo, si avverte ovviamente con ancor più forza all’interno della sua squadra. Ancor più perché la Gresini Racing è stata chiamata al difficile compito di scendere in pista a sole ventiquattr’ore dalla tragica scomparsa del suo patron e condottiero.
Lo spettacolo deve andare avanti, nonostante tutto: è la cinica legge che vale anche per le corse motoristiche. E così, con grande dedizione e professionismo, la formazione di Fausto si è fatta trovare pronta per questo difficilissimo compito. Affrontare i primi test pre-campionato della stagione 2021, con un adesivo sulle carene a ricordare il loro indimenticabile capo e il cuore pesante per il dolore.
Sul circuito di Valencia sono scesi i pilotini della Moto3, ma anche i loro colleghi un po’ più esperti della Moto2. Nel box del team Gresini, c’erano i due italiani Nicolò Bulega e Fabio Di Giannantonio, protagonisti di una due giorni di prove che, almeno sotto il profilo sportivo, è stata positiva.
Diggia, al debutto assoluto con la Kalex, è stato protagonista di una scivolata al primo giorno, ma anche di un ottimo tempo di 1:35.9. “Stracontento di come abbiamo iniziato il lavoro in pista con il team”, si è detto. “In realtà mi aspettavo una moto un po’ diversa, più difficile… mentre le sensazioni iniziali sono ottime, anche se è ovvio che dovrò lavorare soprattutto io sul mio stile di guida per adattarmi. Non abbiamo girato tantissimo però il lavoro è servito tantissimo in vista di Portimao“.
Feeling positivo anche per il suo compagno di squadra Bulega, che ha raccolto dati in vista del nuovo test della settimana prossima in Portogallo: “Purtroppo non abbiamo girato quanto avremmo voluto, ma le sensazioni in generale sono state molto buone, sia sulla moto che nel box. La squadra è ottima e abbiamo un grosso margine di miglioramento”.
Inevitabile, però, che la testa fosse da un’altra parte. “Su Fausto mi mancano le parole…”, commenta Nicolò. “Ci ha distrutto questa situazione, lo abbiamo perso nel giro di pochissimi giorni e il dolore è tanto. Forse non abbiamo realizzato del tutto quanto successo, ma siamo scesi in pista per rendergli onore spingendo al massimo come lui avrebbe voluto”.
Gli fa eco Fabio: “Credo che girare sia stata la cosa migliore anche per gestire le varie emozioni che abbiamo provato tutti. Sento dentro di me che lavorare e rimanere concentrati sugli obiettivi sia la maniera migliore per salutare Fausto. L’obiettivo nostro era vincere e fare un gran lavoro e ci proveremo per lui”.
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