Lucio Cecchinello ricorda Fausto Gresini sia come pilota che in qualità di manager. Un rapporto che risale agli anni Novanta…
Lucio Ceccinello, boss del team LCR Honda, rende omaggio a Fausto Gresini come persona, pilota e manager. I due italiani erano rivali come piloti e capi squadra, ma sempre all’insegna del massimo rispetto. Tanti i ricordi che affollano la mente di Lucio in questi giorni drammatici: “Alla fine del 1992 ho corso una gara contro Fausto nel campionato italiano 125cc. Nel 1994 ci siamo incontrati ai Mondiali. Fausto ottenne i suoi maggiori successi nell’era del bicilindrico sulla fabbrica Garelli”, ricorda in un’intervista a Speedweek.com.
Lucio Cecchinello confessa di aver avuto un poster di Fausto Gresini nella sua stanza. “Ero un fan di Fausto. Ho guardato tutte le gare e ammirato tutti i combattimenti che ha avuto contro Cadalora quando hanno guidato insieme per Garelli nel 1986”. All’epoca Lucio era ancora giovane per correre in pista, ma presto sarebbero diventati avversari. “Quando poi ho guidato contro Fausto, ho notato che franava molto in ritardo e che ha mostrato le sue capacità soprattutto nelle curve veloci. Ma quando ci siamo conosciuti in pista, Fausto era alla fine della sua carriera”.
Il rapporto professionale tra i due manager
Fausto Gresini ha dato insegnamenti anche in veste di manager da quando ha fondato la sua squadra nel 1997, divenendo presto un punto di riferimento per tutte le altre squadre private. “Il modo in cui ha lavorato e il modo in cui ha trattato gli sponsor hanno poi ridotto le differenze tra i team ufficiali e quelli privati. Ha anche trovato nuovi investitori in tutto il mondo e li ha portati alle corse motociclistiche. In tal modo, Fausto ha aiutato tutti noi a sviluppare la nostra attività, perché praticamente tutti abbiamo copiato il suo approccio. Il suo modello di business è stato istruttivo per tutti noi”.
Un rivale da temere ma anche un compagno di vita che meritava stima e rispetto. Quando nel 2006 Lucio Cecchinello ha provato a contattare Fausto Gresini per ricevere alcuni suggerimenti per l’ingresso in MotoGP, a quel punto il manager di Imola ha capito di dover tenere per sé certe informazioni. “Fausto è stato molto gentile, ma ho subito visto chiaramente che cercava di non rispondere alle mie domande. (Lucio sorride). Era chiaro che non voleva trasmettere informazioni e segreti preziosi. Sapeva che come nuovo proprietario del team MotoGP sarei stato un rivale. Il nostro rapporto personale è sempre stato basato su basi professionali. Ma potresti dire che ha sempre tenuto alcune informazioni per sé per proteggere la sua squadra”.