Il figlio di Ferrari plaude al ritorno del marchio a Le Mans, ma critica le F1 attuali, a suo avviso troppo lente dalla tv.
Il Circus danneggiato dal Coronavirus? Secondo Piero Ferrari l’obbligo di seguire da casa i GP avrebbe tolto appeal alla categoria per una semplice ragione. Dalla televisione le auto sembrerebbero troppo lente. Ciò significa che anziché intrigare il pubblico lo starebbero allontanando. “Con gli effetti della pandemia non è possibile seguire la F1 se non attraverso la tv. Stiamo facendo correre le monoposto più veloci della storia, ma le immagini che ci arrivano non riescono a dare quelle sensazioni che invece si vivono quando si è in circuito. Agli appassionati arriva qualcosa di diverso”, ha affermato a Motorsport.com.
Convinto che la percezione sia un po’ quella di assistere ad una gara di F2 malgrado si raggiungano anche i 330 km/h, il figlio del Drake ha esortato ad apportare delle modifiche al sistema. “Mi domando che senso abbia investire cifre enormi su soluzioni che poco contribuiscono allo spettacolo”, ha rimbrottato.
Lo scambio con l’ex Supremo e il rientro nell’endurance
A favore della visione della classe regina quale apice dell’automobilismo, il 75enne ha tuttavia criticato le spese folli per power unit e tecnologie poi tenute nascoste e limitate all’ambito della competizione. “Recentemente ne ho parlato con Bernie Ecclestone con il quale ogni tanto mi sento al telefono. Il nostro dovrebbe essere uno sport più aperto”.
Nel 2023 la squadra di Maranello, dopo cinquant’anni di assenza, sarà di nuovo al via della 24 Ore di Le Mans, classicissima corsa di durata che a Modena sperano di vincere subito. “Non ho avuto modo di approfondire il regolamento dell’Hypercar (nuova categoria del WEC), ma mi auguro che non ci siano sorprese come in passato, quando tramite il Balance of Perfomance (la zavorra) hanno fatto vincere chi volevano”, ha poi concluso aspro il dirigente.
Chiara Rainis