MotoGP, Petronas rinnoverà con Yamaha. VR46? Nessuna chiusura

Razlan Razali ha parlato dei piani per il futuro del team Petronas SRT. L’idea è di rinnovare l’accordo con Yamaha. Sulla VR46 non c’è un no.

Razlan Razali
Razlan Razali

Il team Petronas SRT ha disputato due ottime stagioni in MotoGP e vuole continuare a fare bene anche nel 2021. Il potenziale c’è assolutamente.

Oltre alla conferma del vice-campione 2020 Franco Morbidelli, c’è l’arrivo della leggenda Valentino Rossi. I due sono amici e hanno grandi motivazioni per la nuova stagione. Si spingeranno l’un l’altro al fine di ottenere il massimo per loro stessi e per la squadra malese.

LEGGI ANCHE -> Dovizioso, lo sfogo: “In Ducati avevo buoni rapporti con tutti, tranne uno”

Petronas e Yamaha: nuovo accordo fino al 2026?

Petronas e Yamaha hanno un contratto in scadenza a fine anno e devono trattare il prolungamento fino al campionato MotoGP 2026. I contatti sono già avviati e l’obiettivo è di arrivare a un accordo completo nei prossimi mesi.

Razlan Razali oggi, giornata di presentazione del team, ha fatto il punto della situazione: «Abbiamo iniziato a parlare dell’estensione del contratto a dicembre e abbiamo una loro prima bozza di offerta per i prossimi cinque anni. Stiamo discutendo e speriamo di completare tutto entro maggio-giugno».

Al boss del team Petronas SRT viene anche chiesto delle voci inerenti una possibile partnership con Suzuki. Questa la sua replica: «Non nego il fatto che quando altri produttori vogliono dialogare noi li ascoltiamo. La porta è aperta e valutiamo tutte le possibilità. La nostra scelta sul produttore dipende anche da ciò che vuole il nostro partner principale, cioè Petronas. La direzione è quella di continuare con Yamaha, insieme abbiamo fatto due anni fantastici».

Razali ammette che con la casa di Iwata c’è stato un confronto importante sul ruolo del team malese, dato che non c’era completa soddisfazione: «Vogliamo sentirci un partner e non un cliente pagante. Ne abbiamo parlato e hanno capito. La loro proposta dal 2022 è migliore di quella di questi anni. Speriamo di finalizzare l’accordo entro maggio-giugno, così da smetterla di essere chiamati ‘squadra indipendente’ o ‘squadra satellite’. Odio queste definizioni».

A Razali viene domandato anche di una eventuale partnership con la VR46, che dal 2022 dovrebbe entrare in MotoGP e nei prossimi mesi definirà i propri piani: «Siamo aperti e non chiudiamo la porta. Ma la cosa più importante è la strategia e la direzione del nostro partner principale. Loro decideranno cosa fare. Fino a quando non ci contatteranno, non posso dire nulla se non che siamo aperti a varie opzioni».

Per la struttura di Valentino Rossi, però, la prospettiva più realistica oggi sembra quella di rilevare il team Avintia (ora cliente di Ducati). Poi andrà deciso il produttore al quale legarsi. Anche se il Dottore ha ottimi rapporti con Yamaha, la presenza di Petronas potrebbe spingerlo ad accordarsi con Suzuki per essere il primo team satellite della casa di Hamamatsu.

Gestione cookie